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Shinji Kakaroth.
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*Dopo aver sistemato rapidamente nella sua stanza gli oggetti di prima necessità, Shouji entrò in bagno, si sciacquò la faccia e uscì, diretto alla caffetteria, indicatagli dalla donna pochi minuti prima.
Ad ogni passo i suoi pensieri tornavano a Neo Tokyo 3.
Ai dubbi e alle perplessità che affogavano la sua mente.
Alle domande che aveva posto alla signorina Misato e a cui non aveva avuto risposta.
All'impossibilità di contattare direttamente Gendo, assente in un viaggio di lavoro, per quel che gli era stato detto.*
§Mandi tuo figlio chissà dove senza spiegargli nulla e non te ne preoccupi neppure un po'?
Ti comportavi sempre così, anche con Shinji?
Non ho ritrovato un padre, ma un demone.§
*Continuava a camminare, mentre il suo stomaco dava i primi cenni di cedimento alla fame con dei forti brontolii.
Dopo tutto erano le 13:00 passate e la sua colazione di quella mattina era stata di appena un caffe' e una fetta di toast con la marmellata, per non dover rischiare di rimettere durante tutti quei viavai in aereo.
Giunto all'interno si avvicinò al bancone.*
- Salve, sono nuovo, mi chiamo Shouji Ikari. Avreste qualcosa di caldo da servire? Ho una fame che non ci vedo. -
. -
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* Nuvira sbucò da sotto il bancone con quella solita aria su di giri, dopo averti osservato, inizia a fissarti... *
- Ah, tu sei quello nuovo, Ikari... Il mio nome è Nuvira, cosa posso fare per te giovanotto? -
* Nuvira ti porge il menu *
- Oggi ti consiglio la cucina italiana! -
* Nel frattempo, dall'interno della cucina, si ode un rumore di piatti... e Nuvira grida: *
- Mikaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
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. -
Shinji Kakaroth.
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* Shouji osservò la ragazza. Non sembrava troppo più vecchia di lui, quasi una via di mezzo tra una donna e una ragazzina. *
§ Che nome strano... non l'avevo mai sentito. §
* Sussultò quando si sentì un rumore di piatti, probabilmente finiti in tanti cocci. Poi prese il menù e comincio a dargli uno sguardo, ma con poca attenzione.*
- Ok, vada per la cucina italiana. *sorrise* Potresti far qualcosa di veloce? Non ci vedo più dalla fame. -
* Dopo aver parlato con Nuvira, il ragazzo si andò a sedere. I pensieri cupi stavano rannuvolando la sua mente. *
§ Sixth Children... alla fine sono solo un sostituto di mio fratello... solo la sua ombra... non ho neppure pilotato realmente un Eva... §
* Gli odori strani che sembravano emanare dalla cucina, sembrarono distrarre la sua mente, facendo correre la sua fantasia verso altri lidi. Da che paese proveniva quell'odore? Dall'Italia? Non avrebbe di certo potuto dirlo, visto che non era mai stato in Italia, e neppure in un ristorante italiano, soprattutto a causa dei prezzi elevati. Inoltre quell'ambiente gli ricordava la sua vecchia scuola. Non c'era il self service come in tutte le altre scuole, ma una mensa con la Preside come cuoca e la bidella come cameriera. *
§ La preside era davvero strana a voler alimentare il suo hobby culinario sul lavoro. §
* Per ora era la nostalgia che riempiva il suo cuore, ma sapeva che presto non avrebbe avuto il tempo di pensarci, visto che sarebbe stato impegnato nelle pratiche di pilotaggio e nell'addestramento simulato. O almeno sperava di non avere tempo di pensare. *. -
.
* Passa qualche minuto e Nuvira esce dalla cucina e ti presenta un bel piatto di Tagliatelle fumanti *
- Ecco a te giovanotto, per le bibite, prendile pure dal distributore, purtroppo il frigorifero è ancora rotto! *
* Detto questo, Nuvira rientrò in cucina sgridando Mika a voce ancor più alta di prima! *. -
Shinji Kakaroth.
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- Ti ringrazio. -
* E prese il piatto, poi dirigendosi verso il distribuitore di bibite e cercando della gassosa o della limonata.*
§ Un frigo rotto in una base così tencologicamente avanzata? Cosa da pazzi. §
* Dopo aver messo un paio di monetine, prese la bevanda fresca e tornò a sedersi. Quelle tagliatelle erano davvero buone, e la salsa con cui erano accompagnate non sembrava la solita salsa in bottiglia. Dopo aver finito, si diresse verso dei terminali e iniziò le pratiche di registrazione del suo ID, completate le quali avviò una chiamata a Misato-san. Quando sentì che qualcuno aveva alzato il ricevitore dise*
- Pronto, Misato-san? Sono Shouji... sono arrivato. Come stai? -
Edited by Shinji Kakaroth - 28/3/2007, 08:57. -
.CITAZIONE (Shinji Kakaroth @ 27/3/2007, 17:17)- Pronto, Misato-san? Sono Shouji... sono arrivato. Come sta? -CITAZIONENon ci eravamo mai trovati in una situazione simile, hai iniziato una conversazione con un personaggio "esterno". Quindi adesso dobbiamo scegliere se dovrai fare tu le veci di Misato oppure io, ma credo che sia il caso che la faccia tu, perchè scrivendo di mia iniziativa potrei andare in conflitto con il tuo background, che ne pensi?
. -
Shinji Kakaroth.
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CITAZIONE (Ryoma Nagare @ 27/3/2007, 22:22)Ok! Nessun problema.
- Pronto? Shouji? Ma lo sai che ore sono? - *rispose Misato*
* La voce svogliata della signorina Misato, come un dolce balsamo calmò quello stato di nostalgia. *
- Mi spiace, non so bene quale sia il fuso orario. -
- Ok! Stai bene? Hai cominciato l'addestramento? - *rispose Misato*
- Non ancora. Comincerà domani. Ho finito di mangiare e fra un po' avrei intenzione di farmi un giretto per la base. Come sta... lui? -
* Shouji provava un po' di imbarazzo a chiedere notizie del fratello. Nonostante non l'avesse mai conosciuto, ne aveva sentito parlare tantissimo dalla signorina Misato, e per molti modi di fare sembrava proprio che si somigliassero. Anche il volto dei due era abbastanza simile. Shouji dopo aver provato qualcosa per suo fratello, quella povera creatura in sedia a rotelle, cominciò a interessarsene maggiormente. A studiare i filmati dei suoi combattimenti, in cui, a parte le registazioni delle comunicazioni radio tra gli Eva, sembrava sempre avere la meglio infine, sugli angeli.
Cominciò ad ammirarlo, ma allo stesso tempo a provare dei complessi di inferiorità nei suoi riguardi e del disprezzo per il loro padre, che aveva prosciugato il ragazzo di ogni stilla di vigore. *
- Nessuna novità. E' stabile e non accenna a miglioramenti. - *disse Misato* - Cerca di ambientarti e fare amicizia, visto che non sembra che qui ci sia bisogno degli Eva... Ho paura che per un po' la Nerv sarà congelata per degli accertamenti da parte della commissioce. -
- Ti ringrazio, Misato-san. - *disse Shouji un po' depresso, ma senza farlo notare alla donna dall'altro capo dell'apparecchio, in Gippone * - Ce la metterò tutta con l'Eva! Perciò... - *si interruppe un attimo * - ...puoi dire a mio fratello che deve mettercela tutta anche lui? -
- Certo, glielo riferirò. Ci sentiamo. - * Misato riattaccò. *
* Quella chiamata l'aveva sollevato in parte. *
- Lascio qui le stoviglie? -
*Chiese ad alta voce, sporgendosi sul bancone, sperando che dalla cucina lo riuscissero a sentire, prima di andare un po' in giro per la base. *. -
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* Senza uscire, Nuvira ti risponde dalla cucina: *
- Non preoccuparti giovanotto, lascia pure tutto lì, ci pensiamo noi! -
* La donna non aggiunse altro e non si fece vedere, evidentemente era troppo impegnata dentro la cucina*. -
Shinji Kakaroth.
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* Lasciando le stoviglie sporche sul bancone, il ragazzo uscì fuori dalla cucina e cominciò a gironzolare per la base. * CITAZIONEgdr off - ora torno a postare su centro di addestramento?
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.CITAZIONE (Shinji Kakaroth @ 28/3/2007, 09:01)CITAZIONEgdr off - ora torno a postare su centro di addestramento?CITAZIONE[OFF GDR]Si, così iniziamo l'addestramento vero e proprio[/OFF GDR]
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Shinji Kakaroth.
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*Shouji era appena entrato nella caffetteria che già l'odore delle pietanze gli inebriava il naso.
Salutò Nuvira con un gesto della mano e ordinò del katsudon e una piccola ciotola di ravioli.
Non sapeva perché, ma aveva voglia di mangiare katsudon.
Avrebbe chiamato a casa, per sentire sua zia più tardi.
Forse... per il momento gli bastava bere del succo d'ananas e mangiare il katsudon.*. -
.
* Mika esce dalla cucina con i due piatti: *
- Ecco a te! Ravioli e Katsudon, il succo d'ananas arriva subito, l'ho preparato proprio stamattina! -
* Ti sorride velocemente e torna indietro a prendere il succo d'ananas *. -
Shinji Kakaroth.
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*Cominciò a mangiare, gustando la panatura croccante e la tenerezza interna della carne, che si sposavano bene col riso.
Era un po' che non ne mangiava.
L'ultima volta quand'era stato? Non riusciva a ricordarselo bene.*
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Flashback ON
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- Mamma, che si mangia stasera? - * chiese Shouji, prima di uscire di casa.*
- Faccio il katsudon. - * disse Saya Ikari, sua zia che credeva fosse la sua madre naturale piuttosto che quella adottiva.*
- Davvero? Allora vedrò di tornare prima! - * uscì di casa e prese la bici per andare verso il centro di volata.
Attorno alla villetta dove si trovava la sua famiglia era una zona extraurbata lasciata intatta dalla tecnologia che si respirava a Neo Tokyo 3. Era cresciuto correndo in quei prati, solcando quelle strade.
Doveva riportare a un suo compagno di classe un testo che gli aveva prestato in classe e che s'era dimenticato di restituire, una volta sbrigata la piccola commissione, sarebbe tornato subito a casa, per gustare il Katsudon di sua madre.
Di ritorno s'era fatto un po' buio e accese il piccolo faretto della sua bici, quando oltrepassata una collinettà intravide un ragazzo girato di spalle, proprio al centro strada e finì per sbandare e uscire di strada, cadendo rovinosamente.*
- Ti sei fatto male? - * la voce del ragazzo s'alzò nel primo buio della sera. Shouji era un po' scosso, disarcionato dal suo veicolo e un po' irritato.*
- Che diavolo stavi facendo? - *chiese con rabbia al ragazzo, che gli stava offrendo la sua mano per rialzarsi. Mano che afferrò per tirarsi su.*
- Niente. - *rispose semplicemente l'altro, fissandolo con aria un po' apatica.*
- Tu non sei di queste parti, vero? - * chiese, fissando meglio il ragazzo, ma senza una luce gli risultava impossibile distinguere bene il volto di una persona.+
- Già. Stavo vagando senza meta e sono rimasto assorto per il tramonto del sole dietro ai monti. -
- Davvero? Credevo che di gente così non ne esisteva nella vita reale. - *sorrise, rimettendo la bicicletta sulla strada. * - Comunque vedi di stare più attento. Fossi stato una macchina avrei potuto investirti. *
- Forse sarebbe stato meglio. - * bisbigliò l'altro.*
- Cosa? -
- No, niente... - * disse l'altro. *
- Hai un'aria un po' depressa. - * notò Shouji.*
- E' perché sono scappato da casa. Le cose con la mia tutrice non vanno bene. - *l'aria del ragazzo era davvero deprimente.* - E poi non penso che sia così preoccupata per me da venirmi a cercare. -
- Perché non provi a parlarle una volta, magari? - * consigliò Shouji * - Magari scopri che e' davvero preoccupata per te. - * poi fissò l'orologio dalle lancette fosforescenti * - Accidenti, devo tornare a casa, oggi c'e' il katsudon. -
- Allora, buona cena. - *augurò il ragazzo dalla camicia bianca e i pantaloni scuri, con la sua borsa appresso. *
- Grazie e buona fortuna. - *strillò mentre s'allontanava verso casa, sotto gli occhi di Shinji Ikari,il fratello che allora neppure sospettava d'avere.*
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Flashback OFF
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* Si ricordava ancora di quello strano fatto avvenuto svariato tempo prima.
Ogni tanto si chiedeva come mai non avesse chiesto il nome a quel ragazzo.
Poi arrivò Mika con il succo d'ananas e smise di pensarci. *. -
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* Una chiamata dall'altoparlante ti riporta alla realtà *
- Attenzione, il signor Shouji Ikari è desiderato nella stanza del Capitano Ryoma Nagare, il signor Shouji Ikari è desiderato nella stanza del Capitano Ryoma Nagare -
* Dopo aver ripetuto l'avviso, l'altoparlante tace *. -
Shinji Kakaroth.
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*Dopo aver sentito la chiamata, con i piatti vuoti dinnanzi a sé, il ragazzo si ridestò, mettendo da parte i ricordi.*
§ Adesso pensiamo al presente.§ *si disse, portando i piatti e il bicchiere sporco nel suo vassoio sul bancone.
Ringraziò del pasto e si diresse verso la stanza del Capitano Ryoma Nagare.
Aveva una sensazione strana.
Non sapeva bene cosa fosse, ma era una via di mezzo tra l'eccitazione e un moto interiore.*.
Primo pasto dopo un lungo viaggioIn attesa dell'addestramento |
