Semifinale: Scontro 1

Leah Madeleine Noah VS Hideyuki Tanaka

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. RW Staff
     
    .

    User deleted



    Nonexistent Sword VS Star Chasers Sword


    image


    Descrizione:
    Una spiaggia tranquilla, un paesaggio rischiarato dal caldo sole del meriggio che ormai volge al suo epilogo.
    Null'altro che questo potrebbe sembrare questo luogo all'apparenza.
    Esattamente; all'apparenza.
    Nella realtà questa spiaggia e questo "Mare" non sono altro che il risultato di uno scherzo regalato ai terrestri da coloro che venivano chiamati "Reduci di Zeon".
    Fecero finire una colonia fuori orbita e questo luogo é la diretta conseguenza della caduta di quell'anorme struttura adibita ad orbitare attorno alla Terra.
    Un mare.
    Un gigantesco cratere inondato d'acqua nella parte a sud-est dell'Australia.
    Radiazioni, tempeste e strane forme di vita popolano questo luogo che sa essere tanto affascinante quanto pericoloso.

    E proprio in questo dove, guidati dai loro rispettivi richiami, due maestri d'armi d'eccezione si scontreranno per determinare quale dei due sarà il migliore.
    Un imprevisto ed improvvisato regalo della Sfortuna, una piccola ragazzina aspirante a fare un giro sulla giostra più pericolosa di tutte. Colei che detiene la spada che non esiste.
    E dall'altro lato dell'arena un uomo in cerca della propria stella, un guerriero strutto dal proprio infausto destino di disperso in una landa che non può e non vuole chiamare casa. Non prima di aver trovato l'astro che tanto cerca, la donna che ha amato. Il detentore della cacciatrice di stelle.

    Ed ora che il momento decisivo si avvicina,
    ora che gli animi si accendono di una risonanza speciale,
    ora che entrambi si troveranno l'uno contro l'altra...
    Si saprà chi proseguirà verso la vittoria finale.


    Condizioni Climatiche:
    Tempo sereno, cumulonembi in rapido avvicinamento, sole tramontante, ore 05:55 Pm.
    Elevatissimo tasso di radiazioni.


    Numero di post:
    15

    Giocatore ad iniziare il turno:
    Shiyu Yamagami

    Tags & Style:
    Segnate nel vostro primo post cosa utilizzerete per "narrato", "parlato" e "pensato" avvalendovi del tag SPOILER.
    Es:

    SPOILER (click to view)
    * Narrato *
    - Parlato -
    § Pensato §

    Potrete utilizzare la forma stilistica che preferite per realizzare i vostri post, il regolamento sulla taggatura degli scritti vigente sul forum, in questa competizione, non viene considerato in favore della libertà e del piacere della scrittura.
    Inoltre, anche i post possono essere realizzati in modo completamente libero stilisticamente parlando. Immagini, musiche, stili, colori, eccetera saranno a discrezione dei partecipanti.


    Note:
    Si ricorda ai partecipanti che si richiede assiduità di partecipazione, chi non risponderà per più di una settimana in modo immotivato verrà automaticamente escluso dal torneo per eliminazione diretta.
    - Si chiarifica inoltre che i mecha dai precedenti scontri sono riparati e al pieno delle loro funzionalità.
    - Non postate le statistiche relative ai danni numerici che infligge l'arma, postate unicamente la descrizione, il raggio, la tipologia e le munizioni (o energia utilizzata) dell'arma.





     
    Top
    .
  2. Shiyu Yamagami
     
    .

    User deleted


    SPOILER (click to view)
    Narrato
    - Parlato di Hyde
    - Parlato Rebecca
    Inconscio di Hyde
    Parlato del Computer.

    Altro


    Yearning, yearning, for what's left of loving
    To stay with you longer
    Calling, calling now, spirits rise and falling
    Calling, calling, in the depth of longing


    Dedalico ed incomprensibile il labirinto delle sue emozioni si snodava in un lungometraggio composto di rinunce e contraddizioni, ove gli attori non erano altro che sentimenti contrastanti occupati a rispettare una parte a loro poco consona. Strinse le coperte nel sonno all'eco di quella canzone che non voleva abbandonarlo, schiavo del suo ritmo e delle sue emozioni, drogato del suo risuonare e ricordare. Incastrato nella tortura masochistica del proprio amore.
    Quell'incubo era una realtà vissuta in un altro luogo, in un altro mondo. O forse era solo frutto di una qualche irrealtà?

    Il Giappone che affermi di proteggere non esiste neanche, in questo mondo.


    Tremava nella disturbata immobilità del suo torpore, piangeva dagli occhi affascinanti troppo gonfi per non sanguinare, si lamentava con le labbra riarse nel silenzio della sua stanza. Ma nulla giungeva in suo soccorso, nessuno allungava la mano nell'oscurità per svegliarlo.
    Era solo con il proprio demone interiore.
    Era solo con la canzone del suo amore.


    ***


    - ...Hyde?


    Inspirò lentamente mentre un filo d'erba, birichino, s'apprestava a stuzzicare le sue narici. Infine espirarò con esse, seccamente. Eppure anche allora il suo sonno era troppo profondo per esser interrotto così facilmente.
    Una risata sbarazzina lo colse impreparato nell'oblio.


    image


    Ed un sorriso d'angelo ne trafisse il cuore definitivamente.
    Erano giorni in cui il Giappone era nuovamente libero, era il tempo degli sforzi diplomatici di Nunnaly Vi Britannia, era il tempo in cui non v'erano più barriere e guerra.
    Accidenti, era addirittura un altro mondo.
    Quello che, senza difficoltà alcuna, Conrad Vi Britannia avrebbe spazzato via, consegnandoli tutti in pasto ai demoni della xenofobia e del patriottismo.
    Ma quelle labbra sensuali erano ancora suo possesso, mentre lei scendeva per posarle in comunione con le sue, un sodalizio d'amore e morbidezza.

    - ...Ti amo. Voglio stare sempre con te.


    Quante promesse infrante sotto i rami di quel ciliegio, di fronte all'ombra della guerra sempre troppo lunga e troppo netta per essere irreale, troppo vaga e troppo indefinita per essere prevedibile.

    - Nessuno ci dividerà mai, lo prometto.


    Si unirono nella passione della giovinezza solo 2 decine di minuti dopo. Si ritrovarono in schieramenti opposti della stessa guerra solo 2 decine di giorni dopo.


    ***


    Scattò seduto sul letto, cercando nervosamente gli occhiali al suo fianco, il respiro mozzato dal troppo rapido scorrere dei suoi sentimenti. Quel sogno, ancora una volta.
    Quell'incubo che mai finiva.
    image

    Gli occhi si abituarono al buio, e cercarono l'orario sull'orologio della stanza il quale segnava, impietoso, che mancava solo mezzora all'orario della sua effettiva sveglia, quasi l'onirico torturatore avesse deciso il momento adatto per togliergli più sonno possibile.
    S'alzò nervosamente per andare di fronte allo specchio e cercare il proprio riflesso come prova del suo essere ancora vivo. Quel che si trovò d'innanzi era la sua ombra, pallida e spettrale.

    Come se non esistesse altra speranza di morte se non il sogno di una notte di mezza estate.


    Si sorrise, ironico.

    - In fondo lo sapevo di essere già morto.


    E lo scontro che l'attendeva sarebbe stato il giusto epilogo di una storia troppo contorta per essere scritta, troppo irreale per essere creduta, troppo dolorosa per essere raccontata.
    La parola "fine" incombeva su di lui come un angelo salvatore.


    ***


    Quando mi svegliai, corsi a cercare la mia bibbia
    ma scoprii che era stata buttata per far spazio ad altri libri.
    Ad altre conoscenze.
    Come la fede nella mia mente aveva lasciato il posto
    ai mille modi per sconfiggerti.
    Per ucciderti.







    Non era mai stato cristiano, era una fede nuova, una religiosità trasposta da quelle labbra che sapevano di menta. Eppure, dentro di lui, ogni salmo ed ogni parabola avevano uno specifico significato. Ogni parola sacra gli sembrava la giusta nota di un'armonica sinfonia che componeva l'esistenza, un pezzo di spartito del mondo.
    Quella fede era l'ultimo legame che era rimasto tra di loro.
    Osservava il suo Titano con occhi assenti, aspettando solamente che i "check" fossero completi prima di lasciare la base e partire verso quella che sarebbe potuta essere la sua ultima missione, mentre i ricordi del sogno rimbalzavano nella sua testa come schegge impazzite. Eppure il verso di plauso per il suo personale mostro assunse forma sulle labbra sensuali, lasciandone fuggire il sapore.

    - E la bestia ch'io vidi era simile al pardo, e i suoi piedi come piedi d'orso, e la sua bocca come bocca di leone. E il dragone diede ad essa la sua forza e il suo potere grande.1


    Un sospiro d'approvazione per quelle parole proferite dal santo, per la bestia che avrebbe sfidato Dio stesso con l'obbiettivo di raggiungere quel paradiso che gli era precluso. Se allor per trovare colei che tanto venera quel Signore e il suo Graal2 si doveva fingere diavolo, che così fosse.

    - Andiamo mio mostro, è tempo di raccogliere la sfida lanciata da Dio.


    ***


    Atterrò con fragore, lo scarlatto demone dall'artiglio d'orso, su quella spiaggia desolata che presto sarebbe divenuta teatro di morte ancor peggiore, quando la sfida sarebbe stata raccolta e finalmente messa in atto.
    Se il Dio di Rebecca ancora la proteggeva, sarebbe stato cancellato per accorciare le loro distanze, per quella riunione che non poteva più attendere.
    Avrebbe chiamato su di se persino l'Apocalisse.
    Sorrise, esasperato e divertito, nella carlinga del suo mostro. Sorrise a quel fato che aveva deciso di continuare a tormentarlo senza sosta.
    Sorrise al proprio dolore incontrollabile.

    - Aprì adunque la sua bocca in bestemmie contro Dio, a bestemmiare il suo nome, e il suo tabernacolo, e gli abitatori del cielo3.


    Un tuono roboante accolse la sua preghiera blasfema, come se il giudizio di Dio avesse già emesso il suo verdetto.


    SPOILER (click to view)
    1 Dall'Apocalisse di Giovanni.
    2 Riferimento al Lancelot, cavaliere della Tavola Rotonda.
    3 Dall'Apocalisse di Giovanni.

    Tanto l'abbiamo desiderato che, alla fine, il mondo ce l'ha concesso.
    In bocca al lupo sorellina, diamo fuoco alle polveri e regaliamo a questo forum un duello degno di questo nome. Non trattenerti con me, se devo essere sconfitto voglio che tu lo faccia spazzandomi via con la tua magnificenza, poichè io ce la metterò tutta per ribaltare i pronostici ^_^.

    P.S. Potresti fornirmi qualche dato "visivo" del tuo mezzo? Giusto per farmi un'idea di quanto è grosso e come è fatto. Per il Guren, Mahq dovrebbe fornire ogni informazione a te necessaria.
    Ah piccolo inciso per chi ha letto i miei duelli precedenti: in questo duello userò una skin differente per Hyde, avendo trovato maggiore riscontro nell'aspetto con Shuji di Saikano, per quanto la qualità del disegno possa sembrare inferiore a prima vista.
     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar


    Group
    Member
    Posts
    40,061
    Location
    A Mad Tea Party

    Status
    Anonymous Anonymous

    Out of my life, Out of my mind
    Out of the tears we can’t deny
    We need to swallow all our pride
    And leave this mess behind...
    Out of my head, Out of my bed
    Out of the dreams we had: they’re bad
    Tell them it’s me who made you sad
    Tell them the fairytale gone bad

    - Fairytale Gone Bad -


    Il mormorio sciabordante delle onde cullava la regolarità del suo respiro, permeando il suo sancta sanctorum di una quiete profonda e tonante come l’infinito.
    Il sole andava accasciandosi ferito a morte oltre la linea dell’orizzonte di quell’angolo di paradiso perduto, macchiando di sangue e fuoco la stoffa pesante del cielo all’imbrunire, rivestendo il mare -tumultuoso e verde- di brillanti riflessi d’oro mentre la natura andava intorpidendosi progressivamente nell’incipiente morsa dell’oscurità, sempre più tetra e desolante, come un abbraccio mortifero.

    Nel silenzio, rotto solo dallo sciacquio della risacca tra gli anfratti della pietra, solo qualche gabbiano -gli esemplari più giovani e temerari- osava veleggiare vicino alla sconosciuta e colossale sagoma metallica della Dama, ma né lei né la sua pilota sembravano in quel momento badare ai piccoli insetti che le sfrecciavano intorno, danzando soavi sul pelo dell’acqua.

    image
    Placidamente in attesa, solinga sulla riva di quell’oceano, La Menade sostava come una donna che aspetti il ritorno dell’amato; al suo interno, invece, Leah Madeleine Noah sedeva sulla poltrona del suo cockpit con i sensori assicurati agli arti, nella sala degli specchi, contemplando il vuoto con aria assente e una delle “caramelle” della manciata che si era ficcata in bocca ancora in bilico sulle labbrucce schiuse.
    A dirla tutta, la sua mente non era lì, ma proiettata solo qualche -nella sua ottica- metro più avanti, sulla superficie della laguna percorsa dagli ultimi gabbiani in caccia, sulla donna leggiadra e bionda che le camminava davanti, in una luce azzurra che rendeva la visione ancora più surreale.

    Non ricordava come fosse arrivata lì, né da quanto tempo si trovasse là, e stava appena notando come il riflesso della Principessa
    sull’acqua fosse diverso da quello dentro l’acqua quando la sua voce melodiosa catturò l’attenzione della Pixie...

    "...e la Sirena sacrificò la voce pur di restare sulla terraferma con l'umano che amava, ma...
    Ella divenne spuma del mare, perché il principe un'altra volle sposare."

    stava narrando la dama dall’abito bianco

    "Che sciocca."
    redarguì laconica la donna con l'abito viola, con tono più fiero e regale
    "Per salvarsi dalla sua condanna non doveva far altro che uccidere quell'uomo.
    E uccidere la sua sposa. Ucciderli entrambi."


    "No... Oh, no... "
    la fanciulla boccheggiò inorridita, come se quel solo pensiero le facesse male
    "No... Questo no...Non posso ucciderlo..."


    L’eco delle voci si fece dapprima distorto, poi distante, e infine fu spazzato via da un fragore tonante che fece vibrare e rabbrividire l’intero bacino salmastro: a quanto pare il suo fratellone doveva essere arrivato.
    Con un brivido d’eccitazione, Leah si riscosse dal suo torpore, e sollevò le manine per stropicciarsi gli occhi nascosti dalle lentine colorate mentre la sua boccuccia serrava e ingurgitava la pillola che vi era rimasta in bilico.


    CITAZIONE

    "No...Non posso ucciderlo..."


    "No... Non si può...”

    ...pigolò Leah in risposta, con voce pervasa dalla tristezza contagiosa della dama con gli occhi verdi, ma mentre nella sua psiche consunta e usurata risuonava l’eco di una delle voci della Principessa e nel suo sguardo si specchiava l’immagine del demone scarlatto.

    La mancina, imbrigliata nella lunghissima manica della camicia di forza, si mosse verso la protezione che rivestiva l’avambraccio destro, e attivò i sensori del movimento, quindi saltò giù dalla poltroncina; la ragazzina volle muoversi per avvicinarsi al e così, con grazia, la Menade si sollevò sul pelo d’acqua atterrando con leggerezza sulla terraferma, ad una cinquantina di metri dal suo nuovo balocco.

    In un sussurro dispettoso, apparentemente rivolto a nessuno, le labbrucce rosee di Leah si schiusero però in un sorrisetto mefistofelico...


    image
    Non si può...? E chi lo ha detto...? ♥"


    SPOILER (click to view)
    Quella che viene narrata è la favola della Sirenetta, di Andersen; a parte questa specifica -forse un pò inutile- non credo debba aggiungere altru... ò////ò

    Tanti auguri al fratellone Shishi, e... nin dire quette cose in pubblico è///é Eshageri >///< Eccu .////.
    E ora... divertiamushi ù////ù

    Allura: Qui trovi una fotina della Menade, mentre per le dimensioni... è riportato Medio, 25 metri
     
    Top
    .
  4. Shiyu Yamagami
     
    .

    User deleted


    Save your tears
    for the day
    when our pain is far behind
    on your feet
    come with me
    we are soldiers stand or die


    Ancor il tuono risuonava nelle sue orecchie, quando giunse un colosso di grazia e metallo, come Venere emersa dalla spuma. Inatteso, il radar non l'aveva captato sino a quando non era entrato nel suo spazio visivo, ma era poco importante poichè s'affidava molto più a se stesso che alla sua macchina. La particolarità del mezzo nemico era solo motivo di maggiore tensione, una condizione che aveva imparato ad apprezzare.
    Quando potè osservare la gargantuesca1 stazza di quello che sarebbe stato il suo contendente, non vi fu altra possibilità che sorridere di fronte alla sorte.

    - E subito fui rapito in ispirito; ed ecco che un trono era alzato nel cielo, e sopra al trono, uno stava a sedere.


    L'ironia era l'aver appellato il proprio mezzo, così piccolo ed insignificante di fronte a tale maestà, col termine di mostro, qualora sarebbe stato ben più adatto al colosso marmoreo che si era posato a breve distanza da lui dimostrando grazia e compostezza come la gigantesca parodia di una damigella. Eppure il paragone con Dio e il diavolo non era altri che azzeccato.
    Lui, debole e patetico Lucifero al cospetto del Padre?

    - E quegli che stava a sedere, era all'aspetto simile alla pietra iaspide, e alla sardia; e intorno al trono era un'iride, simile, a vedersi, allo smeraldo2.


    Continuò, ebbro dell'adrenalina, carburante e spinta delle sue paure.
    E del suo desiderio.
    Pigiò senza indugi i pulsanti che gli avrebbero permesso di comunicare col pilota del Divino, canale visivo aperto, per poter concedere al suo cuore palpitante una, seppur minima, soddisfazione.

    - Grazioso il vostro mezzo, sconosciuto pilota. E' davvero un gran peccato che debba farlo a pezzi.


    image


    Eccentrico come chi è leso nel profondo, esaltato come un bambino di fronte alla propria fantasia.
    Un sorriso di gioioso gusto.
    Pochi attimi concessi per replicare, prima che l'attenzione si spostasse completamente alla battaglia che stava per cominciare, alla pioggia di piombo e fuoco che avrebbe devastato lo scenario. Il Guren, come libellula sul pelo dell'acqua, s'alzò in volo silenzioso e lento, ma solo per qualche breve istante che l'avrebbe dipinto come innocuo.

    - Questa ribellione, mio Signore, avrà un esito diverso. Nessun Inferno accoglierà il vostro Lucifero.


    Lei non l'avrebbe potuto udire, ma avrebbe sicuramente potuto vedere l'improvviso scatto del carminio portatore di morte, rapido ed agile nel cercare di raggiungere i cieli sopra di lui. Quel che voleva fare era immergersi in un qualsiasi raggio brillante e roseo del sole malato che li stava a guardare mentre precipitava nell'orizzonte. Solo un istante, un bagliore, e un cambio repentino di direzione nel volo. Era una tattica basilare, probabilmente anche abbastanza prevedibile ed evitabile con l'ausilio d'un radar, ma v'erano pochi mezzi veloci come il Guren.
    E il minimo ritardo nella reazione ad un suo attacco poteva essere fatale.
    Hideyuki non era Karen Kouzuki3, ma era sicuramente un eccellente stratega ed un abile pilota, che sarebbe calato come un lampo alle spalle del suo avversario con l'intenzione di colpire duro sin dall'inizio.
    Non c'era mai stato tempo da perdere, perchè ogni secondo era importante nella vita che scivola via rubandoci ciò che amiamo.

    - Non importa quanto sei grosso, se ti sto sulla schiena è finita.


    Il suono del lancio del suo attacco fu simile a quello dell'onda che si infrange sugli scogli, un fragore profondo che sarebbe esploso nel cielo di quella spiaggia, mentre il mare sotto di lui giaceva immoto ancor illuminato dalla luce del tramonto.


    image


    Un arpione, o qualcosa di molto simile, le era stato lanciato contro. Un attacco poco dannoso nell'immediato, ma potenzialmente tremendo nell'arco dello scontro.
    Una mossa di tattica pura.
    I passi erano già stati scelti nella mente calcolatrice del guerriero, a seconda di ciò che sarebbe accaduto. Se l'arpione fosse stato respinto, distrutto, oppure neutralizzato in altro modo, il Guren sarebbe scattato indietro, per mettere quanta più distanza possibile tra di se e la Menade. Se l'Harken avesse invece colpito il bersaglio, sarebbe stato riavvolto rapidamente con l'intenzione di piazzare il potente artiglio dello scarlatto mostro nella schiena di quella potestà divina.
    Ogni scenario era stato calcolato, ogni possibilità esplorata, era una partita di scacchi tra se e il suo misterioso nemico.
    Un gioco pericoloso, ma che sarebbe valso l'adrenalina che avrebbe loro regalato.
    Così sorrideva, lo scarlatto Shinigami, mentre il motivetto della sua canzone preferita ridondava nella mente, ebbra del vino prelibato dell'emozione.


    Save your fears
    take your place
    save them for the judgement day
    fast and free
    follow me
    time to make the sacrifice


    SPOILER (click to view)
    1: Ci si riferisce alla storia di Gargantua e Pantagruel. L'aggettivo "gargantuesco" è poco utilizzato negli ultimi anni, sebbene in letteratura compaia. Nonostante ciò, il suo significato è "immenso" o "smisurato".
    2: Nuovamente dall'Apocalisse di Giovanni.
    3: Originale pilota del Guren nelle sue tre versioni. L'asso degli originali Cavalieri Neri.

    Dispositivi utilizzati

    - "Hien Souga" Slash Harken × 1 (Surasshuhāken?)
    image
    Classico arpione di derivazione standard per i mezzi dei cavalieri neri, posto nella parte sinistra del petto del Guren é come una piccola pinza che parte verso l'obbiettivo sospinta da un motore a razzo. Se colpisce può creare delle crepe o rompere pezzi anche del materiale più duro. Utilissima per scalare mura o pareti molto alte. Sostiene diverse volte il peso del Guren.

    - Integrated Float System:
    Il Guren Aerial type dispone di due ali che, generando tra di loro una rete energetica formata dalla lavorazione della Sakuradite, permette il volo dell'unità. Queste ali sono sospinte da due potenti propulsori posti alla loro base, una volta che poi si giunge al suolo queste ali si possono ripiegare per costituire un minor impedimento durante la marcia.
     
    Top
    .
  5.  
    .
    Avatar


    Group
    Member
    Posts
    40,061
    Location
    A Mad Tea Party

    Status
    Anonymous Anonymous

    I'm not for you. You're not for me.
    I'll kill you first. You wait and see.
    You devil undercover
    You're not a prince, You're not a friend
    You're just a child, and in the end
    You're one more selfish lover

    - Gothic Lolita -


    Quando la mole colossale della Menade s’adagiò sulla riva di quello specchio d’acqua salmastra, increspandone leggermente la superficie per il seppur controllato impatto col suolo, Leah si accorse di quanto il suo nuovo compagno di giochi fosse... basso. *
    C’era da dire che questo già gli toglieva attrattiva: non lo voleva un ragazzo più basso di lei!
    ...e nemmeno più debole, ma non era ancora sicura che fosse questo il caso.

    Poi, in contatto audio-video tra mecha si aprì...

    CITAZIONE (Shiyu Yamagami @ 25/6/2009, 21:47)
    - Grazioso il vostro mezzo, sconosciuto pilota. E' davvero un gran peccato che debba farlo a pezzi.

    image
    E io resterò qui buona buona a lasciarglielo fare...! ♥"

    L’amabile vocina della Pixie articolò un cinguettio soave, mentre -dall’altra parte della camera- sorrideva al ragazzo con gli occhiali, in una maniera così sottilmente ironica da far quasi sembrare che dicesse sul serio.
    ...no: decisamente non lo voleva proprio un ragazzo così presuntuoso.

    Leah ricambiò il sorrisino dell’anima all’interno dell’altro gigante, sostenendone lo sguardo gentile e determinato col proprio, più folle e incosciente; poi, blaterando cose che avevano l’aria di essere affascinanti quanto una filastrocca -o una favola, magari!- l’altro si sollevò sul pelo dell’acqua, leggiadro come un grazioso folletto... o un miserabile insetto da schiacciare.

    Era incredibile quanto poco rilevante sarebbe potuta essere per lei la differenza tra quei due termini di paragone tra loro tanto distanti, così come era raccapricciante la facilità con cui sapeva trasmutare l’amore in odio.
    Del resto, il povero Lester -prima di fare una brutta fine- aveva provato a dirglielo che le pillole che le dava il nonno non le facevano affatto bene, e che le mandavano in pappa il cervello...
    Ma avevano finito col litigare, e lui -cocciuto com’era- aveva preferito ignorarla invece di accettare di far pace.

    Ma il tempo per rimuginare, in battaglia, è sempre troppo poco, divorato dall’urgenza delle pulsioni voraci di violenza: il giocattolo scarlatto si era mosso con una rapidità allarmante (come può allarmarti vedere un calabrone muovere uno scatto improvviso), sfrecciando verso l’alto e stagliandosi contro il globo scarlatto del sole, che ancora splendeva, erto a metà sopra la linea dell’orizzonte.

    Abbacinata da quella luce che feriva la vista, all’interno della sua Sala degli Specchi, la ragazzina sollevò la destra per schermarsi gli occhi -e altrettanto fece la Menade, per riflesso-, brandendo il suo grazioso e vezzoso ombrellino dalle mille risorse; uno sbuffo di disappunto forzò la parete delle labbrucce serrate in un broncio contrariato.

    image

    "Kh... E adesso dove...?”

    CITAZIONE (Shiyu Yamagami @ 25/6/2009, 21:47)
    - Non importa quanto sei grosso, se ti sto sulla schiena è finita.

    "Che volpe..."

    L’eco sornione della voce della donna dagli occhi d’Oro fu come la carezza della seta sulle pieghe scabrose della sua mente contorta; morbida come il velluto e affilata come una lama, la sua ironia pungente sembrava spregiare la scarsa astuzia strategica insita nell’occultarsi salvo poi denunciare con chiarezza la propria posizione.

    La Dama si volse nella direzione indicatale, dando le spalle al sole e recuperando parzialmente la vista -ancora stuprata dalle ombre cangianti che la luce aveva impresso sulla retina poco prima- in tempo per vedere la ganascia di un arpione scagliarsi contro di lei; un sorrisino dispettoso le incurvò le labbra pallide, e la contromossa non si fece attendere.

    Ad un’elegante rotazione del polso, l’ombrellino che la Menade stringeva nella destra si aprì, rendendo con immediata ed elementare semplicità un processo mentale ben più complesso e articolato, che realizzava in un istante anni e anni di addestramento, necessari a convogliare gli impulsi neurali delle sue sinapsi nel modo giusto a far sì che le falde metalliche si allontanassero le une dalle altre, e si sollevassero dall’asta per la sopraggiunta inversione di polarità.

    Brandendo lo scudo elettromagnetico, affrontò l’impatto facendo leva col braccio armato per deflettere la tenaglia, indirizzandola lateralmente, contro il suolo; non fu difficile, data la preponderante mole della Menade, ma l’azione di Leah non si esauriva certamente qui: rapida, la mancina scattò in avanti, e agguantò il cavo per poi portare il braccio dietro la schiena -con un secco strattone- mentre la destra mollò la presa sull’asta dell’ombrellino per serrarla sul puntale, sguainando così la spada di plasma e tenendola in guardia, pronta a colpire.


    image
    Vieni tra le mie braccia..! ♥"

    E il suo sorriso luccicò di vendetta, come il pugnale della principessa degli abissi.


    CITAZIONE
    * Per Leah il “corpo” di un avversario è il suo Mecha, non le sue sembianze umane.

    Le Parapluie: Com’è facile intuire ad una prima occhiata, il ridicolo ombrello che il mecha esibisce è anche la sua arma principale, ed è proprio per questo che esso è stato reso quanto più possibilmente spendibile in uno scontro grazie all’incastro di diversi dispositivi –e diverse tecnologie- che ne permettono l’impiego in diverse modalità nel corso di una battaglia, modificando l’assetto delle armi che vi sono nascoste.
    Modalità Cassandra: Questa modalità attiva nella testa dell’ombrello una forza magnetica molto forte, analoga ma contraria a quella della prassi precedente; difatti, il campo che si innesca è di natura repulsiva, e questo provoca un allontanamento delle falde meccaniche le une dalle altre, nonché un loro sollevamento dall’asta principale, lasciandole tuttavia solidamente interconnesse da una forte perturbazione energetica.
    L’effetto puro e semplice che così il pilota ottiene è quello di munirsi di uno scudo elettromagnetico, sviluppato con l’intento di fornire una difesa particolarmente utile per proteggersi dai laser: gli scudi sono in grado di defletterli con notevole efficacia, ma si rivelano meno infallibili contro attacchi più “fisici”, che tendono a forzare il compattamento del campo magnetico.
    La Modalità Cassandra è attivabile anche quando i quattro satelliti a forma di “V” –che costituiscono la cupola dell’ombrello aperto- vengono sganciati dall’asta centrale: essi, infatti, continuano ad orbitare attorno alla Menade, seguendola automaticamente in ogni suo spostamento. Naturalmente, lo scudo può coprire un’estensione variabile, ma va tenuto conto del fatto che più i satelliti sono vicini, più la forza attrattiva dell’uno verso l’altro è forte, e quindi meglio lo scudo reggerà l’assalto; viceversa, più ampia è la zona da loro delimitata, minore sarà la tempra del campo magnetico e –di conseguenza- la resistenza della barriera.

    Modalità Nostradamus: Il puntale che costituisce l’estremità dell’ombrello rappresenta l’arma avveniristica che ha riportato in voga il combattimento a distanza ravvicinata, se non altro per il fascino che può esercitare l’idea di tenere in mano una vera e propria lama di fuoco; è possibile, infatti, sganciare il puntale dall’asta e renderlo l’impugnatura di un fioretto semplicemente rovesciandolo.
    Un intensissimo campo magnetico ionizza e surriscalda il gas contenuto nel piccolo caricatore al suo interno –da sostituire dopo ogni uso-, portandolo allo stato di plasma; lo stesso campo magnetico provvede a minimizzare gli effetti di dispersione, andando così a formare un sottile “foglio” alla temperatura di parecchie migliaia di gradi, capace di passare attraverso quasi tutti i materiali conosciuti e bloccabile solo da un altro campo magnetico (come quello prodotto da un’altra lama, ad esempio). Le dimensioni dell’arma, quando inutilizzata, sono decisamente ridotte, in quanto costituita dall’elsa soltanto, e mimetizzata nel complesso dell’ombrello risulta quasi sempre una carta a sorpresa nient’affatto male da poter giocare.



    Edited by Madhatter - 28/6/2009, 23:30
     
    Top
    .
  6. RW Staff
     
    .

    User deleted


    note:

    Per sfatare i dubbi riguardanti l'interpretazione del post del giocatore Shiyu Yamagami inerenti la frase:
    CITAZIONE
    Lei non l'avrebbe potuto udire, ma avrebbe sicuramente potuto vedere l'improvviso scatto del carminio portatore di morte, rapido ed agile nel cercare di raggiungere i cieli sopra di lui.

    si comunica che, in funzione del senso dello scritto, lo scontro é da proseguirsi considerando che la comunicazione é rimasta aperta e che Leah M.N. ha potuto udire le frasi di Hide.
    Questo in funzione del fatto che -anche se la comunicazione una volta attivata per parlare si chiude in automatico il più delle volte (e questo molti lo ignorano)- dalla frase di Shiyu ciò si poteva evincere in maniera non troppo chiara, poichè sembra quasi che il soggetto sia il Guren che non avrebbe potuto essere avvertito durante il suo repentino spostamento.
    Quindi, a causa di una mancata specifica più accurata (sul chiudere la comunicazione) ed in funzione del fatto che il giocatore Madhatter (come anche Shiyu) non conosceva la funzione di auto-spegnimento delle comunicazioni audio-video, l'interpretazione legata a questi due post sarà da considerarsi ne avvantaggiante, ne svantaggiante per entrambi i contendenti.

    Potete continuare.
    Lo Staff.

     
    Top
    .
  7. Shiyu Yamagami
     
    .

    User deleted


    I'm a soldier, born to stand
    in this waking hell I am
    witnessing more than I can compute


    Se il ritmo incalzante dello scontro e il vino emozionante della guerra fossero stati forieri di prudenza e cura, probabilmente non vi sarebbe stato conflitto maledetto dai decessi. Eppure non v'è nulla di più trascinante del desiderio d'uccidere, paragonabile solamente a quello d'amare, nell'ossimoro alla base dell'esistenza della mente umana.
    Eros e Thanatos, come le chiamava la psicanalisi1, le due forze che muovono tutto ciò che avviene nella mente dei figli d'Adamo, la base istintuale che ne caratterizza l'agire.
    Ma proprio la forza di questa volontà di metter fine all'esistenza del suo avversario, palesatosi come una ragazza dall'aspetto quantomeno bizzarro, sarebbe potuta essere fatale per il pilota del Guren.
    Però non avrebbe mai permesso proprio ad una donna2 di sconfiggerlo.
    Per un attimo il ricordo corse al suo duello con Rebecca nello spazio del loro mondo, dove la sua debolezza, la sua inutile esitazione, aveva permesso alla ragazza di sfuggire al colpo di grazia che aveva intenzione di infliggerle. O che avrebbe avuto intenzione di infliggerle se il suo cuore non fosse stato distratto dai ricordi.
    Rimembranze che ora gli parevano un peso dal quale doveva liberarsi. Sconfiggere quella ragazza era solo il primo passo per dimostrare a se stesso che non avrebbe fallito una seconda volta.
    Che stavolta avrebbe ucciso colei che amava.
    Fu solo un'istante, quello che consentì alla Menade di deviare il suo arpione e poi afferrarlo con l'intento di tirarlo a se, un brevissimo momento per se stesso. Poi v'era nuovamente la guerra.
    Non aveva idea di come la sua avversaria si fosse accorta della sua tattica, sebbene una luce sulla console indicante una comunicazione rimasta aperta gli stesse dando qualche suggerimento al riguardo, ma quel che contava era che tutto andava clamorosamente storto. Il suo piano era andato in fumo e rischiava di rivoltarglisi contro per una mera disattenzione.
    Avrebbe chiuso la comunicazione in un secondo momento, era più importante salvare la pelle: il piano della sua ironica avversaria era quello di tirarlo a se per colpirlo con una qualche arma, probabilmente pensata per il corpo a corpo, ma non era nulla di eccessivamente elaborato... Grazie a Dio.
    Era proprio il caso di pensarlo.
    Tutto si svolse molto velocemente, pertanto Hyde non si concentrò su ciò che la mano armata di quel buffo ombrello stava facendo, poichè voleva sfruttare la tattica dell'altro pilota a suo vantaggio, in un gioco di riflessi strategici nell'approfittare delle manchevolezze altrui.
    Per questo motivo il Guren non si oppose allo strattone, lo assecondò anzi, schizzando rapidamente verso la Menade. Quel che Hyde fece alla guida fu forzare la traiettoria in modo da sfruttare il suo stesso arpione come pendolo e scaraventarsi direttamente dietro alla schiena del colosso, proprio dove la mano dello stesso andava a posizionarsi, in modo da sfruttare la velocità del movimento e la forza della trazione col fine di schiantare l'artiglio argentato del suo mostro nella schiena dell'avversario e contemporaneamente eluderne il contrattacco. Tutto il movimento, in realtà abbastanza semplice, sarebbe stato velocizzato dagli stessi movimenti del nemico, rendendo davvero difficile colpire il Guren, piccolo e scattante, nel processo.

    - Mi desideri così tanto...


    Disse tetro, sfruttando la comunicazione ancora aperta mentre il Demone Scarlatto eseguiva il movimento che l'avrebbe portato alla sua originale meta. L'idea, questa volta, era quella di attivare il fukushahadō senza alcuna pietà, ma solo nel caso si fosse trovato a contatto o molto vicino alla corazza posteriore della Menade, mirando a colpire il busto, dove presumibilmente sostava il cockpit.
    In caso contrario, sperava che i suoi riflessi gli avrebbero permesso una rapida ritirata.
    image
    Ma v'era un altro movimento importante da fare: tagliare l'arpione che rappresentava l'unica falla nell'eventuale tattica di fuga. Per questo motivo, mentre il Guren compiva l'arco che l'avrebbe probabilmente condotto dietro la Menade, la mano sinistra del Knightmare Frame estrasse il Fork Knife per tagliare la fune una volta ottenuta la traiettoria desiderata.
    Aveva nuovamente pianificato la fine dello scontro nel minimo dettaglio, sfruttando la sua dote più importante e componendo la letale tattica che aveva deciso di intavolare.
    Nessuna vendetta per la principessa degli abissi, avrebbe dovuto scegliere un amato meno volubile.
    Un uomo meno pericoloso.
    Il principe che aveva di fronte, non si sarebbe tinto dei toni celesti della gentilezza e della pietà.
    Non per lei.
    Scarlatto e demoniaco il suo risplendere, come quello dell'arma che aveva intenzione di puntarle contro, la tremenda radiazione che aveva distrutto l'Hazel3 colorando i cieli di Narita dei toni del sangue.
    Diabolico e crudele il sorridere spietato del suo pilota prima di premere il fatidico pulsante.

    - ...Come posso negarti il mio calore?


    Disse assaporando mentalmente la sua vendetta, mentre la mente componeva inconsciamente l'ennesimo paragone biblico, sporco stavolta di ironia.
    Chi di spada ferisce, d'artiglio perisce4.


    Pray myself we don't forget
    lies, betrayed and the oppressed
    please give me the strength to be the truth


    SPOILER (click to view)
    Hyde

    Stato Fisico:
    Illeso.
    Stato del Guren: Totalmente integro salvo la perdita dell'arpione.
    Stato Mentale: Sorpreso, Divertito.


    Per coerenza ho supposto che l'auto-spegnimento della comunicazione fosse totalmente disattivato, così che Hyde dovesse necessariamente interromperlo manualmente. Pertanto tutte le comunicazioni fatte da Hyde, stavolta, sono palesemente udibili per Leah.
    Riguardo l'utilizzo del fukushahadō è ovvio che Hyde usi la modalità "radiation surge" in caso di contatto, nel caso di vicinanza invece usa la variante "radiant wave surger" nella modalità primaria cioè quella del raggio ad alto calore.

    1: Forse superfluo il riferimento alle teorie di Sigmund Freud ma comunque aggiunto per dovere di completezza.
    2: Non si tratta di maschilismo ma, essendo Rebecca una donna, Hyde NON può permettersi di essere sconfitto perchè dimostrerebbe una debolezza che, in un eventuale duello con la sua amata, non vuole concedersi.
    3: Fa riferimento al duello con Lorak Vanadius.
    4: Gioco di parole sul celebre episodio del Vangelo in cui uno degli apostoli (differente a seconda dela versione, Pietro presumibilmente) taglia l'orecchio di Malco, il servo del Sommo Sacerdote facendosi appellare da Gesù con la celebre frase "Chi di spada ferisce, di spada perisce".

    Dispositivi utilizzati

    - Armor-piercing bombardment-type radiant wave surger (tekko hōgeki fukushahadō)
    image
    Quest'arma può essere utilizzata in due diversi modalità: sia come unico raggio per il combattimento a distanza (concentrato e molto potente) che, mediante l'utilizzo di appositi cilindri conduttori di elettricità, con un raggio d'azione più ampio ma a distanza inferiore. Nella prima modalità il raggio risultante possiede una potenza tale da sciogliere il materiale metallico che incontra, portando quindi all'esplosione del bersaglio, nella seconda invece l'utilizzo conta due diverse tipologie di danno arrecato: immobilizza i mezzi creando pesantissimi disturbi elettromagnetici o distrugge elementi di piccole dimensioni come missili, elicotteri ed oggetti non più grandi di un aviogetto.

    - Armor-piercing bombardment-type radiation surge (fukushahadō)
    image
    In modo identico alla precedente arma in dotazione al Guren é posizionata nel palmo della mano destra e consiste nella sua arma principale e per cui l'unità é poi diventata famosa. Un emettitore di onde elettromagnetiche emette un impulso di radiazione tale da far collassare tutte i circuiti elettrici e le sistemistiche di un mezzo in modo progressivo tale da far accumulare ed esplodere l'energia disposta nei vari sistemi del mezzo avversario. E' un'arma per la distanza ravvicinata.

    - "Ryogo Otsugata Tozantou" Fork Knife
    image
    Un coltello da utilizzare con la mano sinistra. é fatto di una lega metallica resistentissima, capace di parare anche le armi elettro-riscaldate la quali solitamente fendono un gran numero di materiali ferrosi. All'occorrenza può essere utilizzato come Shuriken/boomerang. Si estrae da un comparto posto sulla schiena.

    - Integrated Float System:
    Il Guren Aerial type dispone di due ali che, generando tra di loro una rete energetica formata dalla lavorazione della Sakuradite, permette il volo dell'unità. Queste ali sono sospinte da due potenti propulsori posti alla loro base, una volta che poi si giunge al suolo queste ali si possono ripiegare per costituire un minor impedimento durante la marcia.
     
    Top
    .
  8.  
    .
    Avatar


    Group
    Member
    Posts
    40,061
    Location
    A Mad Tea Party

    Status
    Anonymous Anonymous

    You play the victim very well
    You build yourself indulgent hell
    You wanted someone to understand you
    Well, be careful what you wish for,
    because I do:
    You've got a fancy turn of phrase
    You set your trap, You made your plays
    You're so fond of games, You must never lose
    Funny how the only one in your bed is you...

    - I know where you sleep -


    Per manovre incomprensibili alla sua concezione della fisica, il nanetto rosso fu proiettato in una parabola laterale –terminante ancora alle spalle della Menade- anziché finire trascinato ad un violento impatto con la banchisa di quella spiaggia deserta, verso il basso, verso di lei e la sua Light Saber, avvinto dalla forza di gravità e dallo strattone del cavo che vincolava il suo arpione alla stretta della Dama... e, non trascurabile dettaglio, iniziava a darle discretamente noia quella sua ossessione tutta maschile di prenderla da dietro.

    image
    CITAZIONE (Shiyu Yamagami @ 1/7/2009, 19:57)
    - Mi desideri così tanto...

    "Tanto che ucciderei...! ♥"

    Mentre il Guren snudava una lama per recidere il filo rosso del destino che li univa, la voce del ragazzo con gli occhiali risuonò oscura e profonda nella stanza degli specchi che la ospitava, rimbalzando sui monitor parietali tutto intorno a lei; quando il velenoso mormorio della Pixie condì di sarcasmo quel sussurro languido -che simulava alla perfezione l’anelito sognante di una candida e sciocca fanciulla- sul faccino di Leah le labbrucce pallide si incurvarono in un sorrisino sornione, come di un gatto che si bea delle coccole che gli elargisce il padrone, già gongolando segretamente all’idea della sua faccia stupita che contrarrà il volto di questi quando –di punto in bianco- gli rifilerà un’artigliata a sangue dalle sue morbide zampine.

    CITAZIONE (Shiyu Yamagami @ 1/7/2009, 19:57)
    - ...Come posso negarti il mio calore?

    Il fascio di energia sprigionata dalla mano scarlatta del piccolo avversario guizzò contro di lei come un serpente slanciato all’attacco, quasi in concomitanza allo schiudersi di labbra rosse e disincarnate, che –con un cipiglio ironico ad incresparle la fronte liscia ed eburnea- proferivano sentenze arroganti e inappellabili.

    image
    " Calore...?"
    la Dama, che aleggiava eterea e splendida al suo fianco, parve sputare quella parola con incredulo sprezzo
    "Sbarazzati di questo inutile cialtrone: non è nemmeno lontanamente paragonabile a Lui..."

    Ancora una volta, i satelliti che coronavano l’asta dell’ombrellino furono stimolati dagli impulsi neurali della piccola Leah, ma stavolta abbandonarono la struttura del loro sostegno per fluttuare liberi per qualche istante... lo stretto necessario a ricostituire un circolo di protezione alle sue spalle, innalzando uno scudo elettromagnetico di dimensioni bastanti a contenere lo stesso Guren –data la differenza di mole tra i due, non sarebbe stato poi così difficile.

    Ora, se l’avversario si fosse lanciato contro di lei, la Menade avrebbe richiamato i funnel fuori dai loro alloggiamenti -sotto l’ampio gonnellone di metallo bianco- per far fuoco su di lui a ritmo alternato; se invece il Guren si fosse spostato, allontanandosi... lo avrebbe fatto lo stesso.


    "...pare che neanche tu piaccia alla Principessa: peccato. ♥"


    CITAZIONE
    Shishi, mi ha molto sorpreso trovare un post dello Staff nel duello; se avevo -a tuo avviso- commesso qualche errore, sarebbe bastato notificarmelo via MP e avrei modificato. é_è

    Inoltre, per i prossimi turni, ti chiedo gentilmente di evitare i What if, perché mi mette in condizione di difetto dover arbitrariamente decidere quali azioni delle tue varie ed eventuali possibilità elencate -per dare doppia valenza al tuo post- considerare alla risposta... a meno di dover fare ricorso anche io all'ambigua pratica del "Se fa A io faccio così; se fa B faccio cosà".


    Le Parapluie - Modalità Cassandra
    Questa modalità attiva nella testa dell’ombrello una forza magnetica molto forte, analoga ma contraria a quella della prassi precedente; difatti, il campo che si innesca è di natura repulsiva, e questo provoca un allontanamento delle falde meccaniche le une dalle altre, nonché un loro sollevamento dall’asta principale, lasciandole tuttavia solidamente interconnesse da una forte perturbazione energetica.
    L’effetto puro e semplice che così il pilota ottiene è quello di munirsi di uno scudo elettromagnetico, sviluppato con l’intento di fornire una difesa particolarmente utile per proteggersi dai laser: gli scudi sono in grado di defletterli con notevole efficacia, ma si rivelano meno infallibili contro attacchi più “fisici”, che tendono a forzare il compattamento del campo magnetico.
    La Modalità Cassandra è attivabile anche quando i quattro satelliti a forma di “V” –che costituiscono la cupola dell’ombrello aperto- vengono sganciati dall’asta centrale: essi, infatti, continuano ad orbitare attorno alla Menade, seguendola automaticamente in ogni suo spostamento. Naturalmente, lo scudo può coprire un’estensione variabile, ma va tenuto conto del fatto che più i satelliti sono vicini, più la forza attrattiva dell’uno verso l’altro è forte, e quindi meglio lo scudo reggerà l’assalto; viceversa, più ampia è la zona da loro delimitata, minore sarà la tempra del campo magnetico e –di conseguenza- la resistenza della barriera.

    Le Fleurs du Mal: Si tratta di piccoli supplementi nascosti sotto la gonna della Menade, di forma conica e fruibili come armi remote teleguidate dal pensiero del pilota; sono in tutto una decina, di piccole dimensioni, e possono venire impiegate in due modalità, e naturalmente l’una esclude l’altra.
    Petals: I satelliti agiscono come armi da fuoco, condensando in un accumulatore una carica di particelle che verranno poi proiettate verso il bersaglio per mezzo di una detonazione luminosa.
    Virtualmente, il loro raggio d’azione sarebbe a tutto tondo, perché sviluppato a 360 gradi, ma il numero limitato di colpi “in canna” a un singolo proiettile per oggetto remoto, la determinata energia fornita dal rettore nucleare che alimenta il sistema propulsivo, e la concentrazione richiesta al pilota per la balistica di quest’arma, limitano ragionevolmente un potenziale altrimenti eccezionalmente distruttivo.
    Ciascun bit ha un’autonomia energetica sufficiente a sparare un massimo di 2 colpi (uno per round), e –prima di potervi fare nuovamente ricorso- necessita di una congrua ricarica presso i suoi alloggiamenti nella Menade per almeno un turno intero.
    Il potere di focalizzazione equivale ad un numero di obbiettivi pari a 1, a cui va sommato il grado del pilota.

     
    Top
    .
  9. Shiyu Yamagami
     
    .

    User deleted


    Angels and demons were circling above me
    Cutting thorns and Milky Way
    Don't know happiness from who knew it
    But couldn't give it


    CITAZIONE
    - Fino alla fine dei tempi.

    Una frase fantastica se paragonata al naturale paradosso che rappresentava, testimone di come gli esseri umani fossero inutilmente e irrazionalmente sentimentali. Il tempo non esisteva neanche, alla fine, era solo la proiezione del loro egocentrismo, la necessità di incatenare qualsiasi cosa in categorie che permettessero loro di "capire" le cose.
    Sarebbe stato più coerente ammettere di non riuscirci.
    Ma non v'è speranza di razionalità in quel genere di frasi, quando si sacrifica la capacità di discernere in nome di un romanticismo volto solo ad ottenere una qualche risposta dal proprio uditorio, un'egoistica ricerca di apprezzamento e amore.
    Gli esseri umani fanno proprio schifo, su questo c'era poco da discutere, ma perchè quella frase stolta gli era venuta in mente proprio in quel momento?
    Oh, sapeva benissimo la risposta.

    Aveva scaricato uno dei pochi colpi che aveva a disposizione della sua arma più potente solo per vederlo infrangersi su una barriera anche troppo rapida ad ergersi, probabilmente quel colosso non era affatto lento come ci si poteva aspettare.
    Ma non aveva finito, quel curiosissimo mezzo di morte aveva dalla sua altre sorprese, oltre alle bizzarrie. Se gli avessero detto che il nemico con il quale avrebbe avuto maggiori difficoltà sarebbe stato un colosso affetto da gigantismo e munito di cuffietta, ombrellino e buffe antenne non ci avrebbe mai creduto.
    La realtà prende pieghe davvero inaspettate, come l'arrivo di un contrattacco indubbiamente sui generis.
    Da tutte le parti di quel robot si sarebbe aspettato di veder sorgere la controffensiva, tranne che dalla gonna.
    Un assalto dal basso, molto difficile da anticipare, ma non impossibile da prevedere per la sua mente elastica. Molto più complesso sarebbe stato difendersi in quel momento.
    I "bit" iniziarono a far fuoco uno dietro l'altro con ritmo alternato, ma non sapeva esattamente quanto a lungo avrebbero potuto continuare a a tempestarlo di colpi.
    Per questo era necessario farli fuori tutti e subito.
    Si spostò di lato per evitare il primo raggio, sfruttando l'eccezionale velocità del Guren, ma il secondo colpo l'avrebbe preso in pieno e usare lo scudo avrebbe sprecato energia preziosa. Per questo sacrificò il braccio sinistro del suo mezzo onde deflettere parzialmente il secondo proiettile guadagnando il tempo di spostarsi ancora un poco, quel che bastava...

    - Aaagh!


    Il bolide aveva completamente distrutto il braccio sinistro, permettendo al busto del Rosso Shinigami di subire solo qualche bruciatura. L'urto era stato però particolarmente violento, tanto da causare forti tremiti all'interno del cockpit.
    Gli occhiali erano stati sbalzati dal suo naso, mentre la testa aveva guadagnato un piccolo ematoma su una tempia a causa dello scontro con uno degli schermi. Questo però non l'aveva distratto dal puntare il suo braccio destro, quello che era il suo orgoglio e la sua forza, verso il nemico e le sue dannate parti.

    - Guren wo nameru da!1


    Gridò mentre liberava la potenza del suo braccio in un sol respiro, sfruttando i canali di comunicazione ancora aperti. Nessun raggio esplose dal palmo del Mostro stavolta, ma una cupola di scarlatto bagliore che investì i bit disattivandoli e distruggendoli, per poi influenzare parzialmente le più grandi componenti addette allo scudo del nemico disattivandole, e mirando infine anche a colpire tutto ciò che poteva del colosso. Se tutto fosse andato come sperato, il suo nemico si sarebbe trovato in un improvviso quanto spiacevole "blackout" delle sue funzioni, ma non aveva idea di quanto avrebbe funzionato su un bestione del genere.
    image
    Assottigliò lo sguardo a causa della concentrazione profusa in quelle che sarebbero potute essere le ultime battute di un duello sanguinario e combattuto, il più difficile da lui sostenuto sinora. Ignorò il dolore alla testa e cercò di concentrarsi per qualche altro secondo. Non aveva molta energia residua nell'artiglio, pertanto quello sarebbe stato uno degli ultimi colpi a sua disposizione.
    Aveva tutta l'intenzione di usarlo per terminare il duello senza ulteriori scambi. Scattò in avanti, con lo scopo di piantare una volta per tutte quel dannato artiglio nella schiena di Gargantua2 e rilasciare tutto il calore che il fukushahadō poteva sopportare per quell'assalto. Il passo seguente sarebbes stato piazzare i Landspinner sulla superfice della Menade stessa allo scopo di usarla come una strada e quindi trascinare la ferita dell'artiglio verso la testa del mezzo.
    Tutto se solo la sua artigliata fosse andato a segno.

    - E cacciollo nell'abisso, e lo chiuse e sigillò sopra di lui3!


    Che fine fosse allora.

    In tutto quel trambusto c'era qualcosa che alla sua mente era finalmente divenuto chiaro, un'illuminazione suggerita dall'adrenalina: la risposta a quel semplice e vitale interrogativo.
    Erano state le parole della sua spiacevole avversaria a risvegliargli i toni fiabeschi di versi sussurrati in un passato oramai lontano. E per quelle il suo furore inconscio scaricava, insieme a tutta la frustrazione accumulata da quella dannata visita al museo che aveva cambiato definitivamente la loro vita.
    "Fino alla fine dei tempi" erano parole davvero stupide, ma era stata proprio la sua principessa di una favola contorta a pronunciarle per lui.
    Già, era davvero un peccato che non piacesse alla principessa.



    Neverendless run
    While I'm alive, I can try to fall in flight
    Not to forget how to dream... to love
    Neverendless run


    SPOILER (click to view)
    OT Sperando che sia il primo e l'ultimo che devo scrivere, però, paradossalmente, nello scontro che doveva avere maggiore aria di "amichevole" si sono create anche troppe incomprensioni.
    Di ciò che tratta le cose personali (richiamo dei giudici) ho risposto a te in Mp e la rimarranno, ma per quanto riguarda il "what if" DEVO necessariamente fare due precisazioni anche qui
    1) L'ho usato mille altre volte contro mille altri giocatori e nessuno ha mai detto niente, ma siccome effettivamente potrebbe non esser il massimo non lo userò. Si, ho usato il futuro perchè...
    2) Non è un what if quello!!! Quell'arma del Guren è la stessa, solo che ha due utilizzi diversi se si riesce a colpire l'armatura dell'avversario o se lo si usa a distanza, non devi scegliere "che" arma uso ma solo dirmi "se" riesco a colpirti con l'artiglio (Che fa scattare l'utilizzo normale) o "se" non ci riesco (cosa che fa scattare l'altro utilizzo). Non potevo scegliere quale usare perchè sarei diventato autoconclusivo io ;_; dato che non sapevo se ti avrei colpito o meno... Hyde avrebbe comunque usato il fukushahadō (come noterai ha lo stesso nome in tutti i suoi utilizzi) e lo avrebbe usato per "danneggiare" (e quindi non la variabile che fa "disturbo"), che l'artigliata fosse andata a segno o meno (diversamente da come avviene in questo round). Spero che sia chiaro a chiunque legga che è stato per correttezza che ho messo la seconda opzione.
    Inoltre ho altri due piccoli appunti.
    Hyde è uno che pianifica tutto, fa parte della sua interpretazione provare ad anticipare le mosse dell'avversario nel testo.
    Seconda cosa, non trovo molto carino dare alla mia azione una connotazione del tipo "Per manovre incomprensibili alla sua concezione della fisica, il nanetto rosso fu proiettato in una parabola laterale", come ti ho detto in mp sembra quasi che tu voglia convincere i giudici di una qualche mia manovra scorretta, anche se so che non è ciò che volevi davvero intendere, ma ci tenevo a specificarlo. Per altro non ho mai scritto che la parabola fosse laterale O_o. Nel caso a qualcuno non fosse chiara quella manovra sarò ben felice di spiegarla anche a livello fisico ^_^ (ho chiesto aiuto ad un laureato in materia per confermarmela :P).
    Spero che questo chiuda definitivamente la questione e che non ci siano altre incomprensioni (che già la prima bastava). Detto questo ti rinnovo gli auguri per lo scontro!
    OT


    SPOILER (click to view)
    Hyde

    Stato Fisico:
    Ematoma alla testa, nulla di grave ma tra qualche decina di minuti inizierà a fare DAVVERO male.
    Stato del Guren: Arpione perso, braccio sinistro distrutto, bruciature nella zona del petto.
    Stato Mentale: Teso, Concentrato.


    1: Scritto come si legge "Non sottovalutate il Guren!", dal giapponese e riferito sia alla Menade che alla sua pilota.
    2: Vedi post precedenti.
    3: Sempre dall'Apocalisse di Giovanni, ovviamente.

    Dispositivi utilizzati

    - Armor-piercing bombardment-type radiant wave surger (tekko hōgeki fukushahadō)
    image
    Quest'arma può essere utilizzata in due diversi modalità: sia come unico raggio per il combattimento a distanza (concentrato e molto potente) che, mediante l'utilizzo di appositi cilindri conduttori di elettricità, con un raggio d'azione più ampio ma a distanza inferiore. Nella prima modalità il raggio risultante possiede una potenza tale da sciogliere il materiale metallico che incontra, portando quindi all'esplosione del bersaglio, nella seconda invece l'utilizzo conta due diverse tipologie di danno arrecato: immobilizza i mezzi creando pesantissimi disturbi elettromagnetici o distrugge elementi di piccole dimensioni come missili, elicotteri ed oggetti non più grndi di un aviogetto.
    Utilizzata la seconda modalità.

    - Armor-piercing bombardment-type radiation surge (fukushahadō)
    image
    In modo identico alla precedente arma in dotazione al Guren é posizionata nel palmo della mano destra e consiste nella sua arma principale e per cui l'unità é poi diventata famosa. Un emettitore di onde elettromagnetiche emette un impulso di radiazione tale da far collassare tutte i circuiti elettrici e le sistemistiche di un mezzo in modo progressivo tale da far accumulare ed esplodere l'energia disposta nei vari sistemi del mezzo avversario. E' un'arma per la distanza ravvicinata.

    - Integrated Float System:
    Il Guren Aerial type dispone di due ali che, generando tra di loro una rete energetica formata dalla lavorazione della Sakuradite, permette il volo dell'unità. Queste ali sono sospinte da due potenti propulsori posti alla loro base, una volta che poi si giunge al suolo queste ali si possono ripiegare per costituire un minor impedimento durante la marcia.

    - Landspinner propulsion system:
    Sistema basato su ruote che, grazie ad una potentissima spinta propulsiva, consentono al mezzo di "correre" come su strada, su qualsiasi tipo di superficie acqua esclusa. Rende il mezzo velocissimo ed agile permettendogli di scalare persino gli edifici adiacenti sfruttando la vicinanza dei palazzi.
     
    Top
    .
  10.  
    .
    Avatar


    Group
    Member
    Posts
    40,061
    Location
    A Mad Tea Party

    Status
    Anonymous Anonymous

    Guardo i miei occhi dentro vetri rotti
    L’immagine di un uomo senza identità
    Indosso maschere di cera e dentro
    Reazioni di disordine e stabilità...

    - Sulla Mia Pelle -


    La detonazione di ogni colpo era lo scoppiettio allegro che fanno le stelle filanti quando salutano l’arrivo dell’ignaro festeggiato, ma non erano banali coriandoli quelli che celebravano l’incontro col suo compagno di giochi, bensì meravigliosi nastri di luce, che si stendevano con portamento retto e impeccabile nell’aria, librandosi nel cielo e divorando le distanze tra loro.

    L’avversario scartò lateralmente, e gli occhi di Leah -al solito nascosti dalle lentine dai colori più improbabili-, rapiti da quella scena, lo videro danzare nell’aria con grazia struggente, seguendone ogni evoluzione con un aberrante mix di emozioni a modellarle il visetto, in una maschera che legava in un letale connubio l’entusiasmo della gioia più candida ed infantile al luccichio sinistro e folle del puro, sadico istinto omicida.

    Quando uno dei laser centrò il braccio sinistro del Rosso, facendo sbocciare nell’ombrosa volta dell’imbrunire un fiore di fuoco, luce e fumo, la Pixie malefica cominciò a battere le manine per quella visione suggestiva; quando il radiotrasmettitore le restituì un eco dell’urlo di Hideyuki, lei traspirò trasognata come se le avesse appena dedicato una romantica poesia o una canzone meravigliosa.

    Il cavaliere rosso subì la violenza dell’urto, ma questo non minò la sua determinazione alla lotta, mentre lei... lei non si aspettava neppure lontanamente quel che accadde da lì a dopo.


    CITAZIONE (Shiyu Yamagami @ 7/7/2009, 21:49)
    - Guren wo nameru da!1

    image
    “Nani... ?*

    Il crepuscolo incombente fu rischiarato quasi a giorno da una cupola di luce rossa: l’artiglio del demone aveva liberato il suo potere.
    La luce rossa investì i bit, allargandosi e scagliandoli lontano, chissà quanto gravemente danneggiati, minacciando persino di raggiungere la Menade, nel cui santuario -in reazione a quella difesa/offesa- il folletto veniva in quegli istanti presa da un lieve capogiro, percependo la connessione remota tra lei e le sue armi venire meno.

    Come vacillando sotto quello shock, Leah cominciò a tremare leggermente, ma pur in quello stato seppe muoversi come ogni animale di spirito farebbe in una condizione di pericolo: chiuse l’ombrellino e indietreggiò, spingendosi con uno scatto arretrato oltre la portata dell’onda di interferenza; la manina, all’interno dell’abitacolo, corse al portapillole incassato nel bracciolo, e fece appena in tempo ad ingurgitare un paio di pasticche per placare il mal di testa, prima che l’avversario si proiettasse in avanti per incalzarla.


    CITAZIONE (Shiyu Yamagami @ 7/7/2009, 21:49)
    - E cacciollo nell'abisso, e lo chiuse e sigillò sopra di lui!

    Di fronte alla velocità dell’altro, complice lo stordimento della sua anima, La Menade non si mosse, né accennò ad una difesa; di colpo, Leah se ne era resa conto: per imporsi su di un giocattolo non è indispensabile fracassargli il corpo, ma fiaccarne lo spirito.
    Così, forte di una preponderante costituzione, data naturalmente anche dalla sua mole, la Dama proiettò contro il suo aggressore l’invisibile forza della Frusta Neuronica, per sferzare la mente del suo opponente con un sadismo che non mostrava riguardo alcuno neppure per la promessa di dolore con cui la minacciava.

    Rinunciò a fermare il mezzo, ma non il suo pilota: con lo stress doloroso a cui l’onda avrebbe sottoposto i suoi nervi, difficilmente Hyde sarebbe stato in grado di correggere la sua traiettoria... pronta a infilzare come uno spiedino quel che restava del corpo del suo avversario -con l’intento di trattenerlo a quel tanto di distanza sufficiente a impedire che le corte membra del suo avversario la raggiungessero con l’artiglio- La Menade spianò la lancia davanti a sé, e attese l’inevitabile impatto.



    CITAZIONE
    *Cosa?” in giapponese, per rispondere a Hyde.

    Le Parapluie: Com’è facile intuire ad una prima occhiata, il ridicolo ombrello che il mecha esibisce è anche la sua arma principale, ed è proprio per questo che esso è stato reso quanto più possibilmente spendibile in uno scontro grazie all’incastro di diversi dispositivi –e diverse tecnologie- che ne permettono l’impiego in diverse modalità nel corso di una battaglia, modificando l’assetto delle armi che vi sono nascoste.
    Modalità Sybil - L’ombrello non subisce grandi modifiche quando è in questo assetto; semplicemente le falde metalliche -che compongono idealmente la cupola di tela- in risposta ad un impulso elettromagnetico si compattano e appiattiscono contro l’asta centrale, avvicinandosi al puntale bilama in ferro, modellato a ricordare la punta di una freccia, che ne sormonta la sommità per dare forma ad una lancia: funzionale, comoda e utile come oggetto contundente ma assai pericolosa per via del suo coefficiente di penetrazione, migliorato dall’applicazione del campo magnetico suddetto.

    Le Rouge Virage: La frusta neuronica non spara laser né provoca solitamente danni fisici alle vittime; a dirla tutta, la sua attivazione –se non fosse per i suoi effetti- potrebbe passare del tutto inosservata: il fiocchetto che sormonta la testa del mecha emette un flusso concentrico di onde energetiche, ad una frequenza tale da stimolare i nervi delle forme di vita nel raggio di 500 metri, provocando fitte e spasmi di dolore lancinanti che possono immobilizzare. L’intensità è regolabile, ossia si può passare da un raggio “debole”, che produce dolore molto acuto ma non insopportabile, fino a qualcosa che può sollecitare i nervi al punto da lasciarli permanentemente danneggiati.
    Solitamente, i mecha sono provvisti di dispositivi che disturbano il segnale, evitando che questo attacco raggiunga i piloti, ma poiché essa è ritenuta un’arma particolarmente crudele (specie se applicata nel corso di una battaglia alle altre unità o alla popolazione inerme), ne è -almeno formalmente- proibito l’uso, in quanto condannabile e perseguibile come tortura e crimine di guerra.

    File Allegato
    Lettera_Aperta.doc
    (Number of downloads: 25)

     
    Top
    .
  11. Shiyu Yamagami
     
    .

    User deleted



    I don't wanna live, I don't wanna breathe
    'Less I feel you next to me
    You take the pain I feel
    Waking up to you never felt so real


    L'esplosione del fukushahadō rimbombava ancora nel cielo mentre il Guren compiva quello che sarebbe potuto essere lo scatto finale volto a concludere quell'inutile mattanza. L'artiglio argenteo dello Shinigami Rosso brillava nella poca luce del tramonto morente all'orizzonte, come il lucore solitario di Venere al mattino. La scena ricordava quei duelli leggendari tra spadaccini della sua terra, il Giappone. Musashi e Kojiro che si scontrano nel rossore d'un sole pigro nell'illuminare le loro lame, addormentato dalla notte incipiente, su di una spiaggia ove non sarebbero mai stati disturbati1. Ma, proprio come quella sfida, non v'era nulla di onorevole negli scambi che si stavano somministrando, infarciti di bassezze e mezzucci, sottigliezze e diversivi. Dopotutto Hyde non aveva mai avuto la stoffa del samurai e non l'avrebbe mai desiderata, quel che contava era sopravvivere al tremendo ottovolante della sua esistenza, sul quale non si sentiva mai davvero padrone della scelta.
    Soldato per obbligo, con la stoffa giusta per morire in maniera spettacolare, ma non sarebbe andata così.
    Lui voleva vivere, ed il battito accelerato del suo cuore mentre copriva la distanza tra lui e la sua avversaria pareva ricordarglielo incessantemente, quasi a scandire in attimi troppo lunghi la fine della tenzone e l'arrivo del suo epilogo.
    Aveva calcolato tutto anche questa volta, tranne l'imprevedibile, per questa mancanza il suo riposo agognato sarebbe potuto divenire inaspettatamente eterno. Ciò che nel suo mondo non esisteva se non in forma troppo differente per essere considerata in quel momento, e che non sapeva essere comune anche di questo, fu la sorpresa che lo colse impreparato.
    La frusta mentale lo sferzò senza pietà, causandogli un'improvvisa emicrania e la paralisi di alcuni nervi, mentre industurbato il suo mezzo continuava la cavalcata verso la vittoria e la schiena della Menade.
    Socchiuse gli occhi dal dolore, ma fu tutto così veloce da non lasciargli davvero tempo di pensare a cosa stesse succedendo, se non per la risposta istintiva che gli venne alle labbra.

    image


    - Ge...ass...2?


    La Menade si volse rapidamente3 mentre lui la poteva a malapena scorgere, la distanza tra di loro gli era sembrata troppo breve per quel movimento ma non sapeva quante delle sue percezioni fossero falsate dal dolore. Quel che divenne immediatamente chiara fu l'intenzione del colosso di trasformarlo in un grazioso, quanto succulento, spiedino. Non poteva pensare, non poteva reagire come avrebbe voluto e di cambiare la traiettoria non si sarebbe potuto parlare neanche. Forse aveva la forza di premere un tasto o due e le tattiche a disposizione si riducevano drasticamente in conseguenza. Il dolore minacciava seriamente di spaccargli la testa in due metà distinte, mentre qualcosa più della sofferenza cominciava ad angustiare il suo animo. La sensazione della morte lo attraversò come un brivido troppo veloce per essere assaporato, troppo possente per essere ignorato. Chissà perchè la sua mente, complice l'assalto psichico subito, si soffermò su quel singolo ricordo. Un frame, un brevissimo istante del suo passato, eppure così pregno di sentimenti da risvegliargli la sensazione d'avere ancora quella mano stretta nella sua, quella pelle profumata ad inebriarlo nel loro abbraccio nascosto. Nella loro confessione da peccatori.
    Quelle stupide parole senza senso giunsero come una motivazione inattesa.

    image


    O forse lei, già allora, sapeva molto più di quel che lui avrebbe voluto credere.
    Ora però conosceva la risposta che avrebbe voluto darle, così quella frazione di secondo in cui il dolore l'aveva completamente fiaccato venne spazzata via dal bagliore del meriggio, mentre gli occhi fissavano nuovamente la sua preda e il suo corpo agiva. Soffriva indicibilmente, torturando le sue sinapsi nel processo che gli impediva persino di urlare.
    Non poteva scegliere tra le tattiche ipotetiche che avrebbe voluto pensare, per una volta si affidò semplicemente al suo istinto e fece fuoco col fukushahadō ben prima del previsto, quando ancora la Menade si stava voltando, ombrello-spada alla mano.

    - Ha...ii4!


    Sibilò mentre il raggio scarlatto arrestava l'avanzare del Guren meglio dei suoi tentativi con le braccia di invertire la rotta, tutto grazie al forte rinculo dell'arma e alla, poca, collaborazione del suo pilota. La risposta che gli era morta sulle labbra sarebbe stata ben più complicata, se solo il dolore non gli avesse impedito di pensare, al punto da sperare seriamente che la tenzone terminasse in un modo o nell'altro. Ma non poteva arrendersi, doveva poterla incontrare, ancora una volta.
    Cosa le avrebbe detto, era sempre meno certo di saperlo.
    Immobilizzato come sarebbe dovuta essere la Menade dopo il bombardamento che ne aveva spazzato via i bit, probabile complicità dell'enorme mole di quel mezzo, Hyde era semplicemente fermo di fronte al suo gigantesco avversario mentre il raggio scaricava la sua rabbia verso il centro del busto nemico. Non sapeva con precisione se avrebbe potuto sparare ancora col suo cannone principale, ne se il fascio appena spedito sarebbe potuto essere riflesso nuovamente, ma iniziava a capire che l'istinto l'aveva aiutato in maniera efficace. Il colpo aveva arrestato la sua avanzata e, contemporaneamente, era mirato al centro della Menade che a quella distanza avrebbe avuto enormi difficoltà a pararlo come in precedenza. Inoltre, nonostante il dolore, c'era un altro pulsantino che poteva premere senza troppo soffrire. Dalla schiena dell'Akai Shinigami partirono una decina di missili, un secondo dopo l'arresto del mezzo, il cui obbiettivo era piazzarsi tutto intorno a Gargantua e disabilitarne o rallentarne le funzioni. Gefjun Net, un'eredita della signora Rakshata Chawla5 che avrebbe stabilizzato lo scontro anche sul piano della lentezza. Se solo avesse avuto maggiore presenza di se stesso avrebbe potuto combinare quei colpi in maniera ben più efficente, usando la rete per prima, ma doveva accontentarsi. Il mostro e il colosso erano davvero giunti alle ultime battute della loro opposizione. Quel che però il pilota del Demone non sapeva, era che quell'ultima mossa gli avrebbe anche potuto creare un vantaggio inatteso, considerando che l'amplificatore responsabile del suo dolore sarebbe potuto esser disturbato a sua volta dalla rete.
    Non rimaneva che attendere e scoprire.
    Attendere e soffrire.



    I don't wanna sleep, I don't wanna dream
    'Cause my dreams don't comfort me
    The way you make me feel
    Waking up to you never felt so real


    SPOILER (click to view)
    Hyde

    Stato Fisico:
    Ematoma alla testa, nulla di grave ma tra qualche decina di minuti inizierà a fare DAVVERO male. Dolore diffuso in tutto il sistema nervoso.
    Stato del Guren: Arpione perso, braccio sinistro distrutto, bruciature nella zona del petto.
    Stato Mentale: Teso, Dolorante.


    1: Come nel duello precedente, qui si fa riferimento al duello tra Miyamoto Musashi e Kojiro Sasaki, avvenuto su di una spiaggia, presumibilmente al tramonto. Si narra che Musashi fosse giunto in ritardo di vari giorni all'appuntamento, in modo da prendere Kojiro per stanchezza, infatti si ritiene che lo scontro fu vinto dal maestro del Niten ichi ryu.
    2: Nel mondo di provenienza di Hyde, i Geass sono l'unica forma di potere magico/psionico esistente. Si tratta di modifiche al cervello del portatore, donate da coloro che sono immortali. Esempi di Geass sono il controllo della volontà altrui, la paralisi del tempo soggettivo e altri attacchi pseudo-mentali di questo genere.
    3: Non è stato specificato che si fosse girata, essendo ancora di spalle alla fine del mio post, ma visto l'attacco ho supposto che l'avesse fatto.
    4: "Hai", cioè un semplice "Si" in giapponese.
    5: Autrice del geniale progetto del Guren Mk II e del Guren Kashoshiki.

    Riassunto delle azioni: (Avendolo provato sul TSO, ho deciso di implementarlo anche qui, trovandolo molto utile per l'avversario) Hyde subisce il colpo mentale senza poterlo prevedere e continua quindi il suo scatto verso la Menade che si volta. Arresta allora subitamente l'avanzata usando il rinculo del fukushahadō e invertendo i motori (l'azione è specificata in maniera "narrativa" nel testo, ma come tale va intesa). Subito dopo spara la Gefjun net per cercare di rallentare il nemico e tornare a combattere ad armi "pari". Rimane quindi in attesa di vedere se il fukushahadō andrà a segno o meno e se la rete sortirà qualche effetto.

    Dispositivi utilizzati

    - Armor-piercing bombardment-type radiant wave surger (tekko hōgeki fukushahadō)
    image
    Quest'arma può essere utilizzata in due diversi modalità: sia come unico raggio per il combattimento a distanza (concentrato e molto potente) che, mediante l'utilizzo di appositi cilindri conduttori di elettricità, con un raggio d'azione più ampio ma a distanza inferiore. Nella prima modalità il raggio risultante possiede una potenza tale da sciogliere il materiale metallico che incontra, portando quindi all'esplosione del bersaglio, nella seconda invece l'utilizzo conta due diverse tipologie di danno arrecato: immobilizza i mezzi creando pesantissimi disturbi elettromagnetici o distrugge elementi di piccole dimensioni come missili, elicotteri ed oggetti non più grndi di un aviogetto.
    Utilizzata la prima modalità.

    - Gefjun Net x 1 (Gefjun Net Unit x 12)
    image
    Nel pod di volo del Guren Aerial Type é presente un vano lanciamissili. Esso può ospitare sia missili convenzionali che quella che viene comunemente chiamata "Gefiun Net". Tale rete di piccoli satelliti fluttuanti rallenta esponenzialmente le funzioni motorie e di elaborazione dati delle macchine entro il suo raggio d'azione, questo grazie ad un potentissimo campo magntico derivante dall'azione congiunta ed incrociata dei vari oggetti-satellite che la compongono.

    - Integrated Float System:
    Il Guren Aerial type dispone di due ali che, generando tra di loro una rete energetica formata dalla lavorazione della Sakuradite, permette il volo dell'unità. Queste ali sono sospinte da due potenti propulsori posti alla loro base, una volta che poi si giunge al suolo queste ali si possono ripiegare per costituire un minor impedimento durante la marcia.

     
    Top
    .
  12.  
    .
    Avatar


    Group
    Member
    Posts
    40,061
    Location
    A Mad Tea Party

    Status
    Anonymous Anonymous

    Here's a chance to show you how I feel
    A chance for you to see it's real
    To see just what I feel inside
    and who it is that's by my side
    I will never change my mind
    Try to torch me and you'll find
    You can't turn me or deter me
    No matter how you try

    You can't burn me

    - Fireproof -


    Il piccolo giocattolo rosso balzava incontro alla Menade a grande velocità, e lei l’attendeva a braccia aperte -forse meglio dire “a lancia spianata”- per porre fine a quella partita che ormai minacciava di dilungarsi oltre il limite della buona creanza, l’arbitrario parametro dettato dal capriccio insofferente della Dama.
    L’umore della sua bionda madrina non era affatto migliorato, e Leah sperava infantilmente di compiacerla offrendole le spoglie del suo avversario così come fanno i gatti, quando portano le teste delle loro piccole prede ai propri padroni, in segno di omaggio.

    Data la velocità del suo oppositore e la distanza che li separava, la ragazza aveva ormai considerato l’impatto come inevitabile, ma -chissà come- il pilota del Guren sembrò riuscire ad approntare l’ennesima
    cronometrica e incredibile contromossa: fece fuoco col braccio rimastogli, e la penombra crepuscolare fu rischiarata da un lampo scarlatto... una sicura promessa di dolore.

    image
    Il raggio rosso cremisi le si catapultò contro come una serpe furiosa, per investire il busto della Menade; vibrando di adrenalina, come un fascio di nervi pervasi da null’altro che pura elettricità, Leah impartì alle sue sinapsi il compito di sollevare gli scudi: come per una folata di vento birichino, un lembo della gonna di metallo della Dama si sollevò, consacrandosi a difesa del mecha.

    Non si curò degli strani missili che partivano
    dalle spalle dell’avversario per poi attaccarla a 360°: si sarebbe lasciata colpire, confidando nella coriacea armatura della Menade e nelle caramelle che gli aveva dato il nonno, i farmaci che inibivano le numerose nevralgie a cui l’uso periodico e abituale di droghe per renderla una Extended l’aveva condannata.
    Afferrò una manciata di pillole e se la cacciò in bocca come fossero pop-corn, perché i ricettori del dolore si assopissero abbastanza da permetterle di andare avanti senza soffrire...
    Oppure di morire senza accorgersene.

    L’esplosione fu atroce e abbagliante e allo stesso modo risultò esserlo il sussulto che scosse il corpicino della pilota in risposta al dolore che mordeva i suoi nervi... quella era però una sensazione sempre più distante ed ovattata, da cui non doveva lasciarsi distrarre.
    Lo scudo servì al suo scopo di difendere la posizione frontale, seppure finì col divenire ben presto inservibile, ma il suo dovere era ormai stato assolto, per questo la malefica Pixie lo gettò da un lato come un vecchio balocco fracassato e si gettò al contrattacco.

    Semplice. Pulito. Lineare.
    Caricò un affondo crudele con l’arma che ancora serrava immaginariamente nel pugno, rinsaldò la presa -dando nuovo impulso al campo magnetico perché ne aumentasse il coefficiente di penetrazione-, e infine portò avanti la lancia per trapassare da parte a parte quell’insetto molesto e incauto. Per catturare la farfalla cremisi a cui avrebbe strappato le ali per gioco.



    CITAZIONE
    La Jupe de Fer: I pannelli metallici disposti ai fianchi e frontalmente alla Menade costituiscono degli scudi semimobili realizzati in Gundanium, pertanto altamente resistenti al calore ed elettricamente neutri; poiché anche questi rispondono dei loro movimenti agli impulsi cerebrali e neuro telecinetici del pilota, non è raro vederli separarsi dal corpo del mecha per disporsi come scudi o –se i folli capricci lo impongono- rigirarsi e agganciarsi alla schiena alla stregua di bianche ali di metallo. (ogni piastra può resistere a due colpo fisici od a raggi, dopo di che viene distrutta. Se si utilizzano come superfici alari per migliorare la manovrabilità del mezzo si ottiene un +2 in agilità)

    Le Parapluie: Com’è facile intuire ad una prima occhiata, il ridicolo ombrello che il mecha esibisce è anche la sua arma principale, ed è proprio per questo che esso è stato reso quanto più possibilmente spendibile in uno scontro grazie all’incastro di diversi dispositivi –e diverse tecnologie- che ne permettono l’impiego in diverse modalità nel corso di una battaglia, modificando l’assetto delle armi che vi sono nascoste.
    Modalità Sybil - L’ombrello non subisce grandi modifiche quando è in questo assetto; semplicemente le falde metalliche -che compongono idealmente la cupola di tela- in risposta ad un impulso elettromagnetico si compattano e appiattiscono contro l’asta centrale, avvicinandosi al puntale bilama in ferro, modellato a ricordare la punta di una freccia, che ne sormonta la sommità per dare forma ad una lancia: funzionale, comoda e utile come oggetto contundente ma assai pericolosa per via del suo coefficiente di penetrazione, migliorato dall’applicazione del campo magnetico suddetto.

     
    Top
    .
11 replies since 16/6/2009, 12:50   809 views
  Share  
.