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- I -
Alicia
Base federale di Houston
Ore 5:30 amEra ancora buio, il sole non sarebbe sorto prima di trenta minuti almeno.
Subaru Atsuta era avvolto nel pesante cappotto attendeva il momento dello sbarco: ci sarebbe voluto ancora del tempo, lo sapeva. Per quanto la lancia andasse forte le ci sarebbero voluti ancora diversi minuti prima di arrivare a Houston: quei minuti sarebbero stati gli ultimi su un mezzo di proprietà della Mithril.
E così dopo diversi anni, la sua carriera come militare di quell'atipico corpo era giunta al termine: nemmeno il tempo di riadattarsi alla vita sulla terraferma e già sarebbe dovuto partire di nuovo.
Stavolta, per conto degli Irregulars.
Sringendosi nelle spalle l'ex sergente sospirò.
Gli sarebbero mancati tutti, i ragazzi del SRT: persino il vecchio Duca e le sue ramanzine.
Eddie Price, la piccola Tawney... La prossima volta sarebbero stati collaboratori, nella migliore delle ipotesi. Non avrebbero più combattuto per la stessa bandiera.
Ma era meglio così, in fondo. Avevano deciso di restare, di credere nella Mithril e nei suoi ideali.
Non erano passati dal PRT, non tanto quanto lui.
E lui non aveva fatto parola di quanto avesse scoperto. Beh, in realtà di quanto poco fosse riuscito a scoprire.
C'erano troppe cose che non tornavano, un po' tante per qualcuno che si prefiggeva di agire come una sorta di paladino internazionale.
Non che dubitasse del Comandante Testarossa... C'era qualcos'altro, qualcosa di più oscuro e subdolo che non riusciva a delineare bene. Un insieme di dettagli tali da rendergli impossibile continuare a lavorare con loro.
A quanto pareva tuttavia le sue capacità non erano passate proprio inosservate.
Un nuovo datore di lavoro si era fatto avanti, uno che -almeno sulla carta- prometteva altrettanto bene.
Irregulars.
Cosa gli avrebbero chiesto di fare? Avrebbe potuto essere loro utile la almeno la metà di quanto lo era stato a bordo del De Danaan?
Subaru non poté che augurarsi di si.
Con un leggero movimento delle dita, Subaru osservò l'apparecchio telefonico.
A quell'ora -considerando il fuso orario- doveva essere già sveglia. Dove si trovasse, era impossibile dirlo: viveva a New York ma l'Intelligence aveva sedi in tutto il Nord America.
Alicia Wilson.
Erano trascorso... quanto? Due mesi da quando si erano salutati l'ultima volta?
Aveva progettato di passare da lei, ma a quanto pareva il destino aveva avuto per loro piani diversi.
Il tempo di scendere a terra nella base di Houston e subito avrebbe dovuto imbarcarsi. Decisamente gli Irregulars non avevano un istante da perdere.
Maledizione.
Per quanto tempo ancora avrebbe dovuto starle lontano?
Edited by Felio86 - 29/8/2012, 17:04. -
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- II -
Eddie
Base federale di Houston
Ore 5:30 amSubaru fece scivolare le dita della mano all'interno della giacca, fino a quando non sentì di aver raggiunto la tasca interna.
Estraendone una agenda piccola e ingiallita dal tempo, la aprì alla pagina indicata dall'ormai sfilacciato segnalibro: era un oggetto importante per lui, quello.
In quelle pagine consumate dagli anni, ma ancor più dalla polvere, dal calore e dal sudore vi erano racchiuse molte memorie preziose del periodo trascorso alla Mithril.
Forse non proprio con tutto, ma di gran parte di quello che c'era lì dentro -dal disegno a carboncino tracciato in fretta e furia dietro la copertina alla macchia d'olio che rendeva illeggibile la metà superiore della decima paginetta- conservava ancora vivida memoria.
Ricordi belli, ricordi brutti... Perfino memorie che avrebbe volentieri cancellato.
Sarebbero rimaste lì, impresse, fino a quando quelle pagine avrebbero continuato a esistere. Era un pezzo della sua vita, anzi, un riflesso di una parte significativa della sua vita.
Avrebbe portato a lungo con sé il suo essere stato parte della Mithril. Un sentimento di appartenenza ben più profondo del semplice indossare quella divisa verde acqua, di pilotare un Arm Slave o di aver fatto parte del team Price.
I sentimenti che lo legavano a tutte quelle persone, l'ideale che li aveva uniti... Ecco, quello era ciò che si sarebbe davvero portato dietro.
E proprio quell'ideale avrebbe ricordato ogni volta che avesse scorso quelle pagine piene di appunti, disegni e mille altre cose.
Tra due pagine, una foto spiegazzata.
Ah, come dimenticarsela? Seduti su un tavolo di legno, il braccio di Eddie appoggiato sulle sue spalle, entrambi sorridevano quasi fossero tornati bambini.
Lo zigomo di Subaru era gonfio, l'intero lato destro del suo commilitone cominciava ad assumere un colore violaceo... accidenti se era stata una bella scazzottata quella!
Assecondandoli, era stata la piccola Tawney a scattare quella foto: non riusciva a ricordare nel corso della sua vita una strigliata come quella che la loro compagna e amica aveva fatto loro immediatamente dopo, costringendoli a firmare un assegno sufficientemente alto da compensare il proprietario per i due tavoli, le sedici sedie, i tre mobili ed un numero fin troppo alto tra bottiglie e bicchieri andati distrutti.
Tsk, e dire che quella volta non erano neppure stati loro ad iniziare.
Beh, più o meno...
Edited by Felio86 - 29/8/2012, 17:05. -
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- III -
Jill
Base federale di Houston
Ore 5:30 amLe pagine del quaderno continuavano a scorrere, e i ricordi con esse.
Aveva lasciato così tanto di sé alla Mithril? Abbastanza da tornare a domandarsi se davvero aveva fatto la scelta giusta?
Non aveva modo di saperlo, non lì almeno.
Di certo però gli sarebbero mancati tanto i suoi compagni d'arme.
Eddie... E Jill.
I suoi inseparabili compagni di missione, amici nella vita di tutti i giorni. Ed ora incredibilmente lontani.
Ci sarebbe voluto del tempo per abituarsi a quel vuoto.
Il polpastrello dell'indice del mercenario scivolò lungo il bordo di pelle della copertiina.
Stava cercando qualcosa, qualcosa che sembrò trovare nel momento in cui avvertì l'inizio della tasca interna dell'abito del quadernetto.
Erano ancora lì.
Le loro piastrine, dategli meno di tre giorni addietro.
Rimirandole alla luce fredda dell'imbarcazione, Subaru sprofondò nel silenzio.
Come scordarsi quella conversazione?
Edited by Felio86 - 29/8/2012, 17:06. -
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- IV -
Uruz 15
Base federale di Houston
Ore 5:30 amA volte, riflettendoci, Subaru finiva per sorprendersi di come potesse essere ancora vivo dopo tutto quello che gli era capitato in quegli anni.
Abilità o fortuna sfacciata? Spesso se lo chiedeva, ma dal momento che anche la fortuna era considerata alla stregua di un talento per quelli come lui, si ritrovava ad un punto morto.
Fatto era che molti piloti più bravi, capaci o esperti di lui erano morti... E lui era ancora lì, al suo posto.
La vita era ingiusta, ma di certo era l'ultimo che si sarebbe venuto a lamentare. Se era arrivato sin oa quel punto, aveva tutta l'intenzione di continuare a sopravvivere specialmente e soprattutto ora che non avrebbe più dovuto affrontare situazioni pericolose come quelle capitategli al servizio della Mithril.
E accidenti se gliene erano capitate, in quegli anni: oramai le volte che un proiettile, una scheggia o un'arma a raggi lo avevano mancato per pochissimi centimetri non stava più neanche a contarle.
Ed una sola di esse sarebbe bastata a fare di lui nient'altro che una massa organica con nessun'altra funzione che concimare l'ambiente circostante.
Lui. Morto.
No, non riusciva neanche a pensarci...
Anche se mai c'era andato vicino quanto quella volta in Afghanistan, con Jill ed Eddie.
Pensandoci, ancora gli tremavano le mani.
Edited by Felio86 - 20/11/2012, 11:43. -
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- V -
Lambda Driver / I
Base federale di Houston
Ore 5:30 amVerso la fine, tra le pagine del quaderno c'era un foglio piegato in quattro.
Una copia della sua ultima cartella clinica, risalente a diversi mesi addietro. Era trascorso quasi un anno dalla missione in Medio oriente ma ancora non poteva dire di essersi completamente rimesso: al diavolo... Piloti con anche il triplo delle sue ore di pratica erano stati recuperati dalle carcasse dei propri mezzi con delle pinze da quanto poco era rimasto di loro.
Eppure lui e i suoi compagni se l'erano cavata.
Il termine "fortuna" non era abbastanza per descrivere quanto assurde fossero state le circostanze che avevano permesso a tutti e tre di cavarsela sani e salvi.
Vivi, in effetti... Ma sani decisamente no.
Una settimana sul De Danaan, altre tre di riabilitazione in una clinica a New York (Alicia non era stata contenta di vederlo tornare in quello stato, proprio no) e l'essere relegato ad operazioni a basso rischio per altri tre-quattro mesi non potevano definirsi un prezzo irrisorio da pagare.
Né era andata meglio a Jill e a Eddie, l'una con il braccio destro rotto in due punti e l'altro quasi rimastoci secco per la massiccia perdita di sangue.
Fottuti Codarl. Fottuto Lambda Driver.
Com'era possibile che al mondo circolassero tecnologie come quella, in grado di rendere l'ultimo dei piloti in grado di schiacciare un M9 con la stessa facilità di una lattina vuota?
Il ricordo lo tormentava ancora.
Era una tecnologia quella che non avrebbe dovuto esistere in primo luogo.
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- VI -
Lambda Driver / II. -
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- VII -
Lambda Driver / III.